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Giulini: «Molta fiducia in Di Francesco, Joao Pedro meriterebbe il Brasile»
Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Il patron rossoblù ha confermato la fiducia in Di Francesco
Il presidente del Cagliari Tommaso Giulini è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Il patron rossoblù, ai microfoni della Rosa, ha parlato del rapporto con Di Francesco, dei suoi giocatori, del calciomercato e delle difficoltà provocate dal Covid.
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ALLENATORI – «La fiducia nei confronti di Di Francesco è aumentata per come sta affrontando il primo periodo negativo da quando è qui. Sono felice di lavorare con un tecnico come lui. Con Rastelli sono rimasto in ottimi rapporti, l’ho sentito da poco. Lui è un ottimo allenatore, ci ha anche fatto vincere la B. Non merita di essere fermo».
ROSA – «Joao Pedro meriterebbe la Selecao. Entrare nel Brasile non è semplice ma lui, per numeri, lo merita. Walukiewicz in Inghilterra sta raccogliendo molti elogi. Zappa piace a qualche big italiana, ma deve fare un bel percorso di crescita da noi. Lykogiannis ha mezzi fisici e tecnici enormi, è stato troppo criticato. Lo abbiamo aspettato e abbiamo fatto bene. Pentito di aver preso Godin? Impossibile. È un campione, sono convinto che darà tanto. Marin è un ottimo investimento e sta facendo il suo percorso, Ounas ha giocato poco per essere giudicato».
CALCIOMERCATO – «In estate non potevo investire cifre così importanti per Nainggolan, un calciatore di 32 anni, ma ora l’Inter è stata d’accordo sul prestito. L’avremmo preso anche senza l’infortunio di Rog. Pisacane non è detto che vada via. Se ha una buona opportunità per giocare altri due anni, però, la valutiamo insieme. Seguo il nostro Ceter a Pescara ma è ancora presto: se fa bene ritornerà la prossima stagione. I miei figli mi chiedono Mbappé, ma Leonardo (diesse del PSG, ndr) mi ha detto che per ora non me lo cede».
CALCIO E COVID – «L’ingresso di Cvc/Advent non è ancora completato. Vediamo il Ceo che sceglieranno e quale sarà la strategia sul canale di Lega. Sono contento per la conferma di Gravina, ma deve avere la forza politica di farci riaprire gli stadi al più presto, almeno parzialmente, e di far vaccinare rapidamente i gruppi squadra per finirla con la processione delle centinaia di tamponi a settimana: oltre che condizionare il campionato, sono costosi e fastidiosi. Fare calcio durante il Covid è molto più complicato che fare industria. Il governo non si rende minimamente conto dei danni che sta subendo l’industria calcio e che non ci sono solo Paperoni sempre pronti a ripianare tutti i deficit del sistema».