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I pagelloni del Cagliari 2018/19: Giulini

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Chiudiamo la carrellata di pagelloni del Cagliari 2018/19 con un giudizio sull’operato del presidente Tommaso Giulini

La scelta di ripartire da Rolando Maran, con il proposito di iniziare un progetto a medio-lungo termine, e gli investimenti di calciomercato per tentare di tappare i buchi emersi nella stagione 2017/18. Nella testa di Tommaso Giulini, e in generale dei vertici societari, il Cagliari 2018/19 avrebbe dovuto prima di tutto mettere in salvo la permanenza in Serie A, poi dedicarsi alla scalata verso la parte sinistra della classifica. Ma la stagione non è andata come da aspettative, anche e soprattutto per fattori esogeni: gli infortuni a cavallo dei due anni solari hanno messo in seria difficoltà una squadra che sino a novembre aveva messo in mostra una buona forma psico-fisica e ampi margini di miglioramento.

LA FIDUCIA A MARAN – Poi il periodo di turbolenza, coinciso ed in larga parte causato dalla lunga serie di infortuni occorsi alla compagine rossoblù, ha fatto traballare la panchina di Maran. Che però è stato confermato a gran voce dal club. Una presa di posizione che ha dimostrato coerenza, maturità e soprattutto la voglia di non abbandonare un progetto appena agli inizi e potenzialmente redditizio nel medio-lungo periodo.

I PAGELLONI 2018/19 DEGLI ALTRI ROSSOBLU

IL CALCIOMERCATO – Dagli investimenti estivi (su tutti gli arrivi di Srna, Klavan, Cerri e Bradaric) a quelli invernali, decisivi per dare una scossa alla squadra ed aumentare il numero di uomini a disposizione di Maran. Senza dimenticare la permanenza dei pezzi grossi, Barella su tutti. Se è vero che le operazioni messe a segno dal duo Giulini-Carli non hanno portato – sul campo – tutti i benefici attesi, è anche vero che si può parlare di flop solo per alcuni elementi (su tutti Thereau). Gli altri, per motivi vari, hanno faticato ad avere un rendimento costante ma la stagione appena salutata va intesa come di transizione, un’annata per porre le basi per quel progetto medio-lungo termine che a Cagliari manca da parecchio.

GIULINI – Mano ferma nel confermare il tecnico tanto inseguito negli ultimi anni e fortemente voluto in estate, investimenti estivi di livello (almeno sulla carta) per tentare di rafforzare la squadra ed altri esborsi invernali per rimettere il treno in carreggiata a metà tragitto. Tralasciando le congetture tanto in voga sui social network, secondo cui la scarsa competitività a salvezza raggiunta deriverebbe in qualche maniera dal numero uno di via Mameli, la nostra intenzione è guardare ai fatti. E concentrandoci soltanto su questi, la valutazione dell’operato del patron non può che essere ampiamente sufficiente. L’obiettivo prefissato a inizio stagione è stato raggiunto, anche se con gli alti e bassi di una stagione che sarebbe potuta essere certamente più esaltante.

VOTO: 6.5

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