2015
Giulini: «Ripartiamo da mister Rastelli. Nainggolan? Cercheremo di non andare alle buste»
La retrocessione brucia ancora, ma il Cagliari pensa già al prossimo campionato cadetto. Il patron rossoblù Tommaso Giulini, intervenuto quest’oggi durante la conferenza stampa di presentazione del neo-allenatore Massimo Rastelli, guarda con fiducia al futuro e punta al ritorno immediato in Serie A: «Abbiamo acquistato questa società meno di un anno fa, vorrei dimenticare la retrocessione. Salvo comunque qualche aspetto, siamo riusciti ad aprire lo stadio e dare continuità alla piazza. Nonostante la retrocessione siamo una società solida. Abbiamo chiuso a 34 punti, un punteggio che l’anno scorso ci avrebbe salvato. Purtroppo ci sono state tantissime occasioni sprecate, cose pazzesche, come il gol di Pinilla e Vecino. È un anno in cui è successo di tutto, abbiamo pagato pegno alla sfiga. Dobbiamo ripartire da basi solide. Il fatto di aver cambiato allenatori non ci ha aiutato. Abbiamo salutato anche il direttore sportivo Francesco Marroccu e il team manager Marcello Sanfelice. Ora ripartiamo da mister Rastelli, non è un caso che abbia firmato un contratto triennale, vogliamo che il mister ci riporti in A e fare la Serie A con lui».
PERCHÉ RASTELLI- «È stato fondamentale chiudere bene il campionato, noi abbiamo lavorato per il nuovo allenatore dopo l’ultima partita con l’Udinese. Se ci avesse salvato sarebbe rimasto Festa. Pensavo che il profilo di Sarri fosse adatto ad allenare il Cagliari, non vi nego che abbiamo pensato a lui prima di Rastelli. Nego gli altri 800 nomi. Poi Sarri è andato al Napoli, ma dopo aver conosciuto Rastelli sono ancora più contento della mia scelta».
CALCIOMERCATO- «Nainggolan è una trattativa importante per Cagliari e Roma, cercheremo di non andare alle buste fino all’ultimo. De Sanctis e Storari sono voci uscite per l’affare Nainggolan. Noi vogliamo ripartire dai portieri che abbiamo, ma anche da uno di esperienza non so se sarà Brkic o un altro. Beretta ci ha consigliato due ragazzi dell’Avellino su cui abbiamo messo un’opzione, l’attaccante Spina e un difensore di cui non ricordo il nome, abbiamo risolto così. Rastelli ha firmato un triennale, ma il suo contratto non è legato esclusivamente alla promozione del Cagliari, resterà con noi anche in caso di B».
IDENTITÀ SARDA- «Rappresentiamo tutta la Sardegna e questo lo dovranno capire anche i giocatori che si devono tatuare addosso questa maglia, mi ricordi gli anni di Conti che la portava con un orgoglio pazzesco. Tutti i giocatori si sono trovati benissimo, ma devono sentirsela addosso. I giocatori devono sudare la maglia ad ogni partita fino all’ultimo minuto. Il nostro approccio come società non deve cambiare, quello che non riguarda la parte sportiva andrà avanti. Aprire uno store al centro della città, ampliare quello di piazza Unione Sarda, il progetto della Football Academy andrà avanti come tutte le le altre iniziative. Per i soldi dei diritti televisivi andremo in difficoltà, il paracadute di cui non conosciamo gli importi a causa del Parma non basterà a coprire i costi della B. Il Cagliari andrà avanti anche grazie alle importanti cessioni. Mi sarebbe piaciuto tantissimo salvarci con un allenatore sardo, come Zola o Festa. Purtroppo Gianluca non conosce la categoria e non ci possiamo permettere di ripartire da lui in B. Se ci sarà anche il Parma sarà la B più forte degli ultimi dieci anni. Se avessi potuto continuare con Zola e Festa l’avrei fatto, Marroccu è stato un grande perché si è fatto da parte capendo che in minima parte ha fatto degli errori. Con Matteoli parleremo settimana prossima. Si occupa da 10 anni del settore giovanile e non credo che uno possa restare così a lungo a fare la stessa cosa. Ci vuole rinnovamento. La nostra volontà non è di fare una squadra e una società meno sarda. Avremo sei-sette sardi in rosa, se di questi faranno parte Cossu e Pisano non lo so ancora».
Dichiarazioni riportate dai nostri inviati Sergio Cadeddu e Roberto Carta