2014

Giulini: «Siamo ambiziosi. Voglio Sant’Elia a 30 mila posti»

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Un compleanno speciale quello festeggiato da Tommaso Giulini, che mercoledì ha compito 37 anni, definito l’acquisto del Cagliari e l’arrivo di Zdenek Zeman. Ieri è andata in scena la prima riunione del nuovo consiglio di amministrazione e l’annuncio dell’ingaggio del tecnico boemo con contratto annuale insieme ai collaboratori Cangelosi, Modica e Ferola. Francesco Marroccu, invece, sarà il nuovo direttore sportivo. Intervenuto ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”, il nuovo presidente del club sardo ha parlato della scelta di Zeman: «Mi ero cautelato con Mario Beretta, un tecnico che stimo da anni. Ma il boemo era dall’inizio il nostro candidato principale. Mi affascina il suo calcio e sono certo che darà un’impronta al Cagliari. Ho un solo rammarico: in questi giorni è parso quasi che lui preferisse altri club. Invece io ho la certezza che a lui il nostro è piaciuto dall’inizio. E per il futuro vedrete che tutti dovranno fare i conti con le nostre ambizioni: Cagliari non sarà un ripiego per nessuno».

Giulini ha poi spiegato la scelta di acquistare il Cagliari: «Perché la mia famiglia si sente legata a questa terra. Qui abbiamo avuto tanto e riteniamo di sdebitarci in un impegno che dia risalto al territorio. Gli americani sono scappati. Noi lo sappiamo bene per le vicende dell’Alcoa, il nostro maggior cliente. Invece la Fluorsid è rimasta, investendo nell’ultimo biennio. E non è stato facile, visti tutti problemi dell’indotto. Così non capisco come una parte dei tifosi potesse credere in un investitore statunitense».

L’agenda del nuovo patron rossobòù è già fitta di impegni, scadenze e priorità e tra queste non può che avere un posto di primo piano la questione stadio: «Innanzitutto la scelta dell’allenatore, ma intanto ho cominciato a lavorare per lo stadio. Mercoledì partiranno i lavori al Sant’Elia: entro l’inizio del campionato verranno garantiti i 12.00 posti. Poi per dicembre porteremo l’agibilità a 16.00 posti. Con il sindaco Zedda c’è un patto: entro fine anno si deve definire il progetto definitivo. L’idea è di lavorare su un impianto da 30.000 posti, inserito in un progetto più ampio. So che ci sarà un palazzetto per il basket e tante altre belle idee. Ma voglio chiarire che il Cagliari vuol dar spazio ad investitori specializzati. Quindi si facciano avanti, sono ben accetti. Poi, se non dovesse nascere nulla… Assemini? E’ un bellissimo centro. L’intenzione è di creare un’Academy anglosassone. Perciò potremmo fare nuovi campi per le giovanili. A meno che non ci sia uno sviluppo in tal senso nell’area del Sant’Elia. Perciò ad Assemini potremmo dare più spazio anche al golf, ospitando atleti importanti in inverno».

Infine, Giulini ha parlato del rapporto con Massimo Moratti, visti i suoi trascorsi da membro del CdA dell’Inter, e con gli altri “colleghi”, come Andrea Agnelli, con cui condivide un passato… scolastico: «E’ sempre molto carino con me. Quando nel 2006 mi ha proposto di entrare nel cda dell’Inter mi ha dato un grande onore e contagiato. Sì, perché la voglia di entrare nel calcio m’è venuta proprio in quegli anni. Tra l’altro lui m’ha fatto notare che in nerazzurro avevo preso il posto di Diego Della Valle. E’ un paragone beneaugurante. Moratti dietro questo impegno? E’ un errore. Le nostre famiglie sono da sempre vicine per evidenti interessi imprenditoriali, visto che la Fluorsid acquista quasi tutto lo zolfo della Saras. Ma null’altro. Perché sia chiaro, cerco uno sponsor e ho appena chiesto a Moratti un abbinamento con la Saras, ma lui non ha budget. Chi conosco  tra i nuovi colleghi? Andrea Agnelli studiava con me all’università, ma ci conosciamo solo di vista. Mi ha chiamato Lotito, ma non abbiamo parlato di mercato. E al Forum ho incrociato Galliani: col Milan, chiaro, sarà come un derby».

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