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Goldaniga: «Che emozione andare in giro per la Sardegna con il Cagliari. Ranieri è…»

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Edoardo Goldaniga, difensore centrale del Cagliari di Claudio Ranieri, ha rilasciato una lunghissima intervista oggi

E’ stato ospitato da “Serie All News”, programma in onda su Radio TV Serie A, uno dei calciatori del Cagliari di mister Claudio Ranieri. Si tratta del difensore centrale Edoardo Goldaniga, il quale ha toccato diversi temi riguardanti i rossoblù. Le sue parole:

SARDEGNA – «Andare in giro per la Sardegna a trovare tantissimi nostri tifosi è bellissimo, ormai è una piacevole abitudine. Giornate come quella di ieri a Nuoro sono speciali, per noi e per la gente che viene da tutta l’Isola per incontrarci, abbracciarci e spingerci dandoci una carica decisiva per il nostro cammino».

PERCORSO – «Siamo gli ultimi arrivati in Serie A, sapevamo che avremmo potuto incorrere in difficoltà avendo tanti esordienti in categoria, e molti giovani. Non abbiamo mai mollato, siamo consci del nostro percorso che è lungo e denso di insidie, per questo servirà equilibrio sia nei momenti positivi che in quelli negativi per arrivare al traguardo della salvezza. Nelle prime giornate abbiamo trovato grandi squadre contro le quali non era facile ottenere punti e dove siamo stati puniti. Nelle prossime gare dovremo recuperare terreno al cospetto di varie avversarie più simili a noi per rango: ce la giochiamo con tutti, non partiamo mai battuti come abbiamo dimostrato in casa della Juventus».

STRUTTURE E NUOVO STADIO – «A Cagliari sto molto bene, in carriera ho cambiato diverse città e qui ho trovato un ambiente ideale, per crescere e rimanere a lungo. Il Club ha ambizione, c’è attenzione al dettaglio, un centro sportivo all’avanguardia e una tifoseria appassionata non solo a Cagliari ma in Sardegna e nel resto del mondo. E poi c’è un progetto per costruire il nuovo stadio molto avanzato: anche gli ultimi playoff hanno dimostrato quanta fame di calcio ci sia attorno al Cagliari, se avessimo avuto un impianto col doppio della capienza lo avremmo riempito. Speriamo che i prossimi passi vengano mossi da chi di dovere, perché Cagliari, la Sardegna, i tifosi meritano un’arena moderna e di pregio come quella che il Club ha in mente di realizzare».

EMOZIONI – «I playoff della Serie B e la finale di Bari saranno un ricordo indelebile, un’emozione enorme per tutto quello che è successo. Arrivammo a quella partita decisiva con grande convinzione e serenità, c’era molto fiducia anche nelle ore precedenti e questo aspetto fu importante quando siamo scesi in campo. Tornare a Cagliari con la città in festa fu pazzesco, per qualche giorno non abbiamo dormito e si è soltanto festeggiato. Il calcio è così, a volte gioisci e a volte sei molto triste, come successo a noi l’anno prima con la retrocessione che fu molto dolorosa. Ma poi è arrivato un grande riscatto».

RANIERI – «Il Mister non ha bisogno di presentazioni, la sua carriera e ciò che ha fatto nel calcio parlano da soli. Ha tanti pregi, una enorme voglia di insegnare calcio e inculcare la sua mentalità, quella di lottare sempre al di là del risultato e non mollare mai. Siamo tutti, lui in primis, focalizzati sull’obiettivo salvezza che è determinante per il Cagliari e per la Sardegna».

RIMONTA FROSINONE – «Dopo il primo tempo, sullo 0-2, l’obiettivo era tornare subito in campo e reagire, perché si poteva ancora fare. Una volta iniziata la ripresa, incassato il terzo gol, sembrava impossibile. La cosa bella del calcio è che in pochi secondi può cambiare tutto, sull’1-3 è cambiata l’inerzia. Abbiamo fatto subito un altro gol, lo stadio ha spinto, i tifosi ci hanno trascinato. Il Frosinone è parso impaurito e abbiamo iniziato a crederci per davvero. E a quel punto Pavoletti ha completato una giornata incredibile, dove la forza del gruppo, un pizzico di fortuna sono stati decisivi per una vittoria che rimarrà a lungo nella mente di tutti noi».

RIVALI – «Lukaku, Osimhen, Lautaro sono alcuni campioni che già avevo incontrato in Serie A e sono sempre fortissimi. Thuram è forse la novità di questa stagione e sta dimostrando di essere già un calciatore molto importante ai massimi livelli. La Serie A è un campionato tosto, di alto livello, dove trovi sempre giocatori che al primo errore ti puniscono, quindi occorre grande attenzione e preparazione».

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