2015
Il battesimo del fuoco
Nelle parole di Massimo Rastelli ricorrono costantemente alcuni concetti, illustrati al momento del suo insediamento sulla panchina del Cagliari e poi ribaditi in tante occasioni. La Serie B è un campionato tosto, campi sintetici e stadi bollenti possono frenare chiunque, bisogna essere bravi a tenere botta nei momenti in cui le partite sembrano prendere una brutta piega.
In poche parole, una sorta di profezia mirata di quanto verificatosi ieri sera a Trapani nella gara di Coppa Italia che i rossoblù sono riusciti a fare propria al termine di 120 minuti e relativi calci di rigore.
In precedenza il Cagliari aveva archiviato con serenità la pratica Entella, che resta comunque indicativa del fatto che Dessena e compagni sanno imporre il proprio gioco e davanti ad avversari di calibro ridotto non si perdono in chiacchiere. Tutti segnali importanti, rafforzati ieri in modo robusto dagli eventi di Trapani. Al Provinciale è successo un po’ di tutto, dal possibile raddoppio rossoblù negato da un fuorigioco dubbio ai due rigori subiti a gara in corso. Dall’espulsione di Munari alla cacciata di Barella dalla panchina.
Gli uomini di Rastelli hanno risposto colpo su colpo esattamente come profetizzato dal mister in tempi non sospetti. Le folate offensive hanno lasciato a tratti il posto al profilo coperto, quello da tenere quando la bufera impazza e c’è bisogno di limitare i danni per poter tornare a costruire.
Tanto carattere dunque, ma anche un tasso tecnico di lusso. La sintesi perfetta di queste due caratteristiche, la faccia della vittoria di ieri è quella di Marco Storari. Lui la Coppa Italia l’ha vinta da titolare appena tre mesi fa, eppure al raddoppio contro l’Entella si è fatto mezzo campo di volata per abbracciare i compagni. Ieri ha vestito i panni del supereroe neutralizzando ben tre rigori fra gara e lotteria finale, mostrando a guantoni aperti quale sia la grinta di chi vuole vincere a prescindere dalla categoria.
La strada di questo campionato è lunghissima, ancora è da aprire, ma esperienze come quella di ieri sono per il Cagliari quanto di meglio si possa sperare. L’antipasto è servito, e le difficoltà incontrate (e superate) sono la pratica di quel che il mister ha sempre presentato in teoria. Si fa sul serio, il Cagliari c’è.