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Il Cagliari di Ranieri e quello di Nicola: analisi sulle due squadre
Mister Claudio Ranieri, nella stagione 2023/2024, è riuscito nell’impresa di salvare il Cagliari al termine di un anno che definire turbolento è riduttivo. Nell’analisi tattica dei sardi disposti in campo dall’allenatore romano si può ritrovare un dato: l’estrema fluidità del gioco. Risulta infatti difficile soffermarsi solo su un sistema di gioco considerando come l’alternanza tra questi sia stato uno dei punti forti della squadra.
Il Cagliari di Ranieri
Con Claudio Ranieri a timone La difesa a 4 è stata quella che più spesso riproposta, ma talvolta accompagnata da un centrocampo a 2 ed in altre circostanze da uno da 3. Per quanto riguarda invece gli interpreti designati, i centravanti designati erano, a turno, Petagna, Lapadula o Pavoletti, anche se quest’ultimo è stato spesso ai box a causa di guai fisici. Il comparto difensivo invece vedeva come perno Scuffet, con Dossena e Goldaniga nelle posizioni centrali. Sulle corsie laterali invece ampio spazio, e libertà, erano dedicati a Zappa e Augello. Il punto focale erano le due mezzali, cioè Nandez e Oristanio, mentre apparivano molto più mobili i centrocampisti, spesso intercambiabili a tra loro.
Il Cagliari di Nicola
Dopo l’esperienza di Ranieri ha avutto avvio quella di Davide Nicola, allenatore accolto con buone aspettative che ha fatto delle salvezze impossibili un suo marchio di fabbrica. I sardi, tuttavia, hanno dovuto affrontare le partenze dolorose di Dossena, Sulemana e Nandez, che hanno tolto esperienza alla rosa. Non sono mancati gli innesti come Gaetano e Zortea, rispettivamente trequartista e centrocampista, ma meno decisivi rispetto a chi è partito.
Per quanto riguarda la formazione iniziale, Nicola non si è discostato dalla difesa a quattro, con Augello e Zappa confermati sulle corsie laterali. Ritrovano un ruolo cruciale nell’undici titolare anche Scuffet per quanto riguarda la porta e Makoumbou a proposito del centrocampo, con Luvumbo punto di riferimento sulla trequarti. Un ottimo impatto è stato quello di Piccoli, punta centrale giunta in prestito dall’Atalanta. Guardando però la situazione di classifica dopo le prime undici giornate di campionato e spulciando i pronostici e le cifre delle scommesse sul calcio che conta, tutti sono concordi nell’indicare la squadra sarda come una delle formazioni che dovrà sudare fino all’ultimo per guadagnarsi una salvezza. Al momento si trova in una condizione migliore rispetto ad altre compagini che appaiono più in crisi anche dal punto di vista del gioco espresso: i riferimenti non possono non andare a Monza, Venezia e Lecce. Quest’ultima è l’unica ad aver puntato sulla continuità in panchina, ma la situazione di mister Luca Gotti è di certo traballante.
Guardando però le statistiche delle prime 11 giornate di Serie A, è innegabile come ai sardi occorra un deciso cambio di passo se si vuole puntare alla salvezza. Le 9 reti messe a segno sono decisamente troppo poche se confrontate con le ben 19 subite: un dato allarmante considerando che almeno metà del reparto difensivo è stato confermato in blocco dallo scorso anno. Inoltre, un altro aspetto su cui occorre migliorare è quello relativo alla tenuta psicologica. Nel recente match contro la Lazio, ad esempio, i sardi hanno chiuso la sfida in nove giocatori. Mina e Adopo sono stati espulsi entrambi al ’78, quando ancora la partita era apertissima. Un dato che merita riflessioni interne allo spogliatoio considerando come, sul terreno di gioco, la superiorità dei biancocelesti non è apparsa così evidente.