2014

Il “Pagellone” di Cagliari-Milan: 1 a Cabrera come Vega

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Un’altra delusione, giunta ancora nel finale contro un Milan tutt’altro che stellare. I tifosi sono amareggiati, esterrefatti e un tantino confusi, dopo l’incredibile sconfitta maturata al Sant’Elia contro i rossoneri, con il Cagliari cheera rimasto in vantaggio fino all’86’. Sono bastati quei quattro minuti di disattenzione, una panchina troppo corta, gli ennesimi errori su calci piazzati, per vedere il Cagliari precipitare in acque sempre più pericolose. Riviviamo la partita da 1 a 10 con il nostro solito Pagellone:

1 alla mano di Matias Cabrera. A qualcuno ha ricordato tanto Ramon Vega, che colpì con la mano, anch’egli colto da un raptus di follia, il pallone in area di rigore nei minuti finali. Si giocava a San Siro, i rossoblù erano in vantaggio contro l’Inter, fu fischiato il rigore, ma poco cambia. Il centrocampista uruguaiano, inserito inspiegabilmente al posto di Sau, compie una sciocchezza imperdonabile, concedendo una punizione dal limite ad una squadra che ha tutti i problemi di questo mondo, tranne quello dei tiratori. La frittata è fatta e sull’1-1 la partita cambia, con i rossoneri che trovano addirittura la forza per l’1-2 finale. Un errore di gioventù? Peccato che, a dispetto delle apparenze, Cabrera farà già 28 anni a maggio. Bocciato.

2 allo stadio, sempre più indegno per essere definito tale. Anche questa volta i distinti sono rimasti belli e vuoti, per non parlare del cantiere che dovrebbe essere definito “curva sud”. Inguardabile.

3 ai cambi. Su Cabrera abbiamo già detto tanto, forse troppo, ma l’errore principale commesso da mister Lopez, oltre a quello di farlo entrare in campo, è stato la sostituzione con Sau, snaturando la squadra in un 4-3-2-1, senza riuscire ad ammazzare la partita, ma pensando solamente a difendersi. Eriksson per Ekdal, invece, poteva anche starci in fase di contenimento, ma il numero 16 rossoblù non ha dimostrato di essere all’altezza. Ormai influente il cambio IbraimiDessena, ma forse il macedone andava inserito prima.

4 ai gol subiti su calcio d’angolo. Abbiamo perso il conto di quante reti abbiamo subito da corner, riuscendo a resuscitare anche Pazzini, in dubbio fino all’ultimo, dopo la ricaduta di settimana scorsa.

5 alla panchina corta. Se da una parte l’allenatore ha sbagliato i cambi, dall’altra la panchina rossoblù non offriva degne alternative. Con la partenza di Nainggolan, il centrocampo non è più all’altezza, o per lo meno è senza ricambi validi, davanti mancano i sostituti, tra infortuni e squalifiche, l’unica punta che si è seduta in panchina oggi era quella della primavera. Urgono rinforzi dal mercato!

6 a Pinilla. Il recupero del cileno dalla squalifica è stato fondamentale, ma non è bastato per portare a casa i primi 3 punti del 2014. Tanto lavoro sporco per l’attaccante, che sfiora anche il raddoppio nel secondo tempo con un tiro che fa la barba al palo.

7 al primo tempo del Cagliari. Prova impeccabile, dove forse è mancata un pizzico di cattiveria sugli errori avversari, anche se il gol di Sau nasce da un rinvio errato di Amelia. Come già detto con Juve e Atalanta, 45 minuti non bastano per portare a casa la vittoria.

8 all’Astori da Nazionale. Nonostante la sconfitta e i due gol incassati, il difensore, ex dell’occasione, ha dimostrato di essere da Nazionale, con una prova super, ma che non è comunque bastata per impedire la sconfitta. Simbolo di questa prestazione è la rovesciata, che ha impedito momentaneamente il pareggio rossonero, salvando sulla linea il colpo di testa di Kakà a botta sicura.

9 ai tifosi, che soffrono, ma non mollano. Stadio a pezzi, in fila ai tornelli per più di mezz’ora, tra voci di mercato di calciatori e squadre inglesi nel mirino del presidente, a loro non importa. Dateli soltanto uno stadio, degno di questo nome.

10 al gol di Sau. In un triste pomeriggio, la rete di Pattolino è la notizia più bella. Una giocata da campione vero, bella quanto inutile.

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