2014

Inter-Cagliari, un laboratorio tattico da studiare

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La partita di domenica sul prato del Meazza è valsa un punto conquistato grazie a vivacità e concentrazione, ma InterCagliari è stata anche specchio di una squadra, quella rossoblù, alla ricerca di alternative tattiche.
Dai tempi della rimonta con Ballardini – parliamo quindi di più di un lustro – il Cagliari è stato incatenato solidamente al 4-3-1-2: per alcuni periodi il modulo ha dato grandi soddisfazioni, in certi momenti di difficoltà invece è parso un vincolo che non permetteva di escogitare stratagemmi diversi per variare le soluzioni. 

RIVOLUZIONE – Complice la squalifica di capitan Conti, domenica a Milano Lopez ha scelto di arretrare Cossu in mediana. Si tratta di una soluzione, peraltro già sperimentata da Allegri, che a modulo invariato avrebbe rischiato di privare la squadra di due elementi al posto di uno: nel 4-3-1-2 è infatti fondamentale l’apporto del trequartista, e tutti sappiamo quanto il rendimento del numero 7 incida sul funzionamento del modulo. La soluzione è stata trovata con l’esordio da titolare di Adryan, giovane talentino che proprio dietro le punte è in grado di dare il suo meglio.

ADRYAN – Per come si è messo il primo tempo, con le mezze ali del Cagliari decisamente avanzate, in realtà il baby-fenomeno più che il trequartista ha fatto il terzo di un tridente, spostandosi di continuo per andare a cercare palloni giocabili. Lo abbiamo visto svariare fino alle linee laterali e perfino agire da falso centravanti, sempre comunque concentrato nel suo compito di cercare l’ultimo passaggio per l’attaccante vero. Nella prima frazione di gioco i rossoblù hanno corso tanto e pressato alto, sfruttando la parità numerica contro una difesa a tre per cercare insistentemente l’uno contro uno (ne sa qualcosa Juan Jesus, costretto al superlavoro per arginare Ibarbo).

4-4-2 –Nel secondo tempo si sono viste altre novità, scaturite da necessità e virtù. Sul risultato di parità ha dovuto abbandonare il campo Adryan, a sostituirlo è stato Eriksson che è andato ad infoltire il centrocampo. A quel punto Cossu avrebbe potuto tornare a fare il trequartista, invece Lopez ha scelto di tenere una linea mediana corposa per resistere alle bordate nerazzurre. Con l’uscita dello stesso fantasista sardo la scelta è apparsa ancora più chiara: dentro Perico, con Dessena restituito al suo ruolo di centrocampista. Eriksson si è quindi allargato molto a sinistra per dare copertura ad Avelar, mentre Vecino ed Ekdal si sono piazzati in coppia davanti alla difesa.
Con due linee molto ravvicinate, il Cagliari ha lasciato Ibarbo e Nenè (subentrato a Pinilla) il compito di pungere, badando però prima di tutto a non tirare la coperta in avanti. L’impostazione ha dato i suoi frutti, la squadra pur provata dal gran primo tempo ha tenuto botta e, seppure correndo qualche inevitabile rischio, ha chiuso la cassaforte con dentro un punto prezioso.

Le indicazioni offerte da InterCagliari sono davvero tante, e la sensazione è che l’impianto dei rossoblù abbia ben sopportato gli esperimenti: è un elemento importante in vista dei prossimi impegni di campionato, sapere di poter variare in corsa è un patrimonio utile sotto tutti i punti di vista.

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