2013
Inter, Palacio uomo in più. Difesa ok, Jonathan…
Alzi la mano chi, dopo la disastrosa stagione dell’anno scorso, si aspettava un’Inter così brillante con dieci punti in classifica, dietro di tre a Napoli e Juventus e di cinque alla Roma capolista. E’ bene chiarire subito: al momento della pubblicazione dell’articolo, la squadra nerazzurra deve ancora scendere in campo nel big match contro la Fiorentina, quindi commenti e analisi più approfondite di questa si potranno fare solo a partire da venerdì, a due giorni dalla sfida di Trieste col Cagliari.
Quello che è riuscito a fare Walter Mazzarri è a dir poco sorprendente. Il tecnico di San Vincenzo ha rimesso insieme i pezzi, ha ridato un’anima a una squadra perduta, ma soprattutto fiducia a quei giocatori – Alvarez e Jonathan su tutti – che sembravano aver concluso la loro avventura con il club di Massimo Moratti. Singolare, poi, che l’ex Napoli ci sia riuscito con una formazione senza grandi campioni, praticamente uguale a quella di un anno fa, fatta eccezione per i nuovi arrivati Taider e Campagnaro.
IL PUNTO DI FORZA – Chiamarlo punto di forza ci sembra ancora eccessivo dopo appena quattro giornate, ma sin qui la difesa ha dimostrato di essere uno dei reparti più affidabili e meglio assortiti della rosa. Ranocchia e Juan Jesus sembrano due giocatori diversi dal 2012-13, ma gran parte del merito va a Hugo Campagnaro, vecchio pallino di Mazzarri visto che “sono insieme” dai tempi della Sampdoria. L’argentino ha dato esperienza e compattezza al reparto arretrato, basta vedere la gara di San Siro contro la Juventus, in cui il classe 1980 è stato il migliore di tutti. Certo, ad eccezione dei bianconeri, i nerazzurri hanno giocato contro squadre più che abbordabili come Genoa, Catania e Sassuolo, ma il fatto di aver subito un solo gol – in attesa della Fiorentina -, costituisce un buon punto di partenza. Non dimentichiamoci, poi, di Handanovic, insieme a Buffon probabilmente il miglior portiere della Serie A, uno capace di regalare anche sei-sette-otto punti a stagione grazie ai suoi miracoli.
IL PUNTO DEBOLE – Al momento, l’Inter sembra non averne. Dovendone trovare uno, diciamo Jonathan. Per il brasiliano, la “cura Mazzarri” sta funzionando alla grande, è una delle note più liete in quest’esaltante inizio di campionato. Ha segnato un gol contro il Cittadella in Coppa Italia lo scorso 18 agosto e fornito a Palacio gli assist per i due momentanei 1-0 con Genoa e Catania. L’ex Santos e Cruzeiro, però, è lontano dall’essere un fuoriclasse e se pensiamo che nel 2010, anno del Triplete targato Mourinho, a macinare chilometri sulla fascia destra c’era quel Maicon che tanto bene ora sta facendo alla Roma, è facile capire come i tempi siano cambiati. In negativo.
L’UOMO IN PIU’ – Rodrigo Palacio. L’attaccante numero otto, dotato di una classe immensa, ha già timbrato il cartellino tre volte. Non è un centravanti classico, da area di rigore. Il vecchio nove per intendersi. Svaria per l’intero settore avanzato, non dà riferimenti agli avversari e molto spesso si sacrifica in fase di ripiegamento. Nella seconda parte della passata stagione la sua assenza si è fatta sentire, l’ex Boca Juniors adesso è tornato e vuole lasciare il segno.