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Langella: «Salvezza? Il Cagliari può ancora farcela, serve la testa. Su Zola…» – ESCLUSIVA
L’ex attaccante rossoblù Antonio Langella ha parlato ai microfoni di Cagliarinews24. Ecco le sue impressioni sulla situazione Cagliari e i suoi ricordi da giocatore
L’ex attaccante del Cagliari Antonio Langella, che oggi compie 44 anni a cui rivolgiamo calorosi auguri, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni rispondendo ad alcune domande sul finale di stagione del Cagliari e su qualche ricordo della sua esperienza in rossoblù. Ecco le sue parole.
Segui ancora il Cagliari? Pensi che la salvezza sia un traguardo possibile?
«Seguo il Cagliari ogni domenica. Purtroppo è un periodo poco fortunato, la partita persa contro lo Spezia non ci voleva però penso che il Cagliari possa salvarsi anche se essendo ad aprile inizia ad essere complicato»
Cosa deve fare il Cagliari per centrare l’obiettivo?
«A questo punto della stagione devono fare gruppo il più possibile e dare il massimo in ogni partita, ma questo lo sanno bene. Quando ti trovi terzultimo a due mesi dalla fine con il Torino che deve recuperare una gara devi essere forte mentalmente, in questo momento è la testa che può fare la differenza»
Cosa pensi della stagione di Godin e Nainggolan: due giocatori che avrebbero dovuto trainare la squadra ma che spesso sono andati in difficoltà
«Purtroppo tutte le stagioni sono diverse, l’anno scorso Nainggolan ha fatto la differenza facendo un campionato strepitoso. Quest’anno ci si aspettava di ritrovare lo stesso Nainggolan, ma ripeto ogni stagione fa storia a sè. Quest’anno ha avuto meno impatto ma resta un grande giocatore che quando sta bene fa la differenza, forse è mancato anche questo al Cagliari ma da solo non può risolvere la situazione. Godin è un uomo importante di esperienza che ha vinto tanto, ma quando una stagione va male lo è per tutti»
Quale pensi sia stato il motivo del fallimento per Di Francesco e cosa ha portato in più Semplici?
«Purtroppo non essendo dentro viene difficile spiegarlo, probabilmente Di Francesco aveva delle idee di gioco che utilizzava al Sassuolo e non ha potuto ripeterle a Cagliari. Ha cambiato modulo molte volte per cercare di salvare il Cagliari anche se gli obbiettivi non erano questi, ma quando le stagioni partono male è difficile. Con il cambio di allenatore i giocatori hanno dato qualcosa in più per mettersi in mostra e mettersi in gioco nelle gerarchie del mister»
Qual è il tuo ricordo migliore di Cagliari e qual è stato il compagno più forte con cui hai giocato?
«Ho tanti ricordi belli, ma quello che ho impresso è la cavalcata in Serie B quando abbiamo vinto il campionato e il primo anno di Serie A. Anche l’emozione di aver giocato la prima partita in Nazionale a Cagliari è un ricordo che non dimenticherò mai. Senza ombra di dubbio, nonostante abbia giocato con tanti campioni come Suazo, Esposito e Conti, dico Gianfranco Zola, ha fatto la differenza in quegli anni e non sono io a raccontare chi è stato Zola»
Hai esordito in Nazionale nel periodo in cui giocavi al Cagliari: come vedi la Nazionale di Mancini in ottica Europeo?
«La squadra gioca bene a calcio, Mancini ha formato un bel gruppo con tanti giovani. Non è sicuramente l’Italia che vinse il Mondiale 2006 con giocatori affermati da anni, ma questa squadra può giocare benissimo e lo sta facendo, secondo me darà grosse soddisfazioni all’Europeo»