2013

“Is Arenas, aprite le porte”: l’umore del popolo rossoblù

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Il presidio di stamani organizzato dal gruppo “Tifosi del Cagliari: dateci uno stadio” ha raccontato molto di quello che è lo stato d’animo del tifo rossoblù, oppresso da mille difficoltà in questa stagione ma pronto ancora una volta a metterci la faccia quando si tratta di far vedere a tutti che al di là di qualsiasi peripezia il Cagliari è comunque patrimonio di chi la passione la vive sulla pelle.

L’affluenza non è stata quella dei giorni migliori, oggi in piazza Matteotti (sede decisa dall’alto per evitare fantomatici problemi davanti al TAR, tanto per gradire); chi c’era però ha dato un’ulteriore prova di serietà, di attaccamento vero.

CagliariNews24 ha parlato con Giuseppe Fois, amministratore del gruppo facebook ed organizzatore coi suoi colleghi di “Is Arenas, aprite le porte“: “Lo spirito di questo presidio è quello di far sentire che ci siamo in un momento che può cambiare tanto nella corsa verso uno stadio. Nonostante tutte le avversità siamo presenti, non molliamo: qui fuori c’è una tifoseria che vuole rispetto, dignità, e vuole soprattutto che si facciano le cose per bene“.

Desideriamo innanzitutto ringraziare quelli che sono venuti al presidio” – continua Fois – “Capisco che fra i tifosi comuni ci possa essere qualche forfait dovuto alle ragioni più varie, ma purtroppo devo dire che sono molto deluso invece da quelle associazioni che prima hanno proclamato adesione all’evento quando faceva comodo un po’ di visibilità e poi invece sono di fatto mancate quando c’era da alzarsi e venire in piazza. Noi comunque non molliamo di un millimetro: dopo la manifestazione del 6 marzo, la veglia coi lumicini, le partite fuori da Is Arenas, noi siamo ancora qui e andiamo avanti convinti“.

Una battuta poi anche sul prossimo incontro fra Cagliari Calcio e comune di Cagliari: “Sinceramente non so quanti margini di speranza ci siano, stanti le posizioni finora espresse. Il calcio va verso gli stadi di proprietà, se il comune intende insistere sulle proposte sentite finora, quindi con la pista di atletica, dando alla squadra la nuda possibilità di giocare in uno stadio fatto come vuole il comune, credo che sia tutto destinato a risolversi in un nulla di fatto“.

Gli occhi restano puntati quindi su Is Arenas, che al momento è la priorità per vedere il Cagliari giocare nella sua terra. Poi sarà importantissimo vedere come si svilupperà la vicenda Elmas: quella sarebbe la possibilità, se gli ostacoli cadessero, per vedere finalmente uno stadio di proprietà. Un impianto del Cagliari in tutto e per tutto, aperto tutta la settimana con le ricadute in termini anche di posti di lavoro. Ma soprattutto uno stadio finalmente definitivo. Ora aspettiamo fiduciosi questo pronunciamento del TAR, poi vedremo. Noi ci siamo e non molliamo“.

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