2013
Is Arenas, assessore Caput: “Lo stadio deve essere salvato”
«Lo stadio deve essere salvato». E’ questo il monito dell’Assessore all’Urbanistica del comune di Quartu Sant’Elena e avvocato dello Stato, Francesco Caput, in un’intervista-fiume rilasciata all’edizione odierna de “L’Unione Sarda”, ai microfoni di Cristina Cossu. L’assessore invita ad un tavolo la società rossoblù, spiegando che il club rossoblù deve presentare un accertamento di conformità per iniziare la sanatoria: «A Is Arenas la questione degli abusi edilizi si può risolvere – afferma Caput – L’azione amministrativa è semplice, consentirebbe di sbloccare questo impasse e faciliterebbe l’iter per agibilità. Invitiamo il Cagliari Calcio intorno a un tavolo, perdere questa opportunità sarebbe una sconfitta per la società, per i tifosi, per i sardi. anche il Comune avrebbe enormi danni, di immagine, politici, economici. Lavoriamo insieme, è ancora possibile. Cosa deve fare il Cagliari? Presentare un accertamento di conformità. Un procedimento di sanatoria. Sono state riscontrate difformità tra il progetto e quanto realizzato. Cose di poco conto. A loro spetta spiegare, contestare. Non è detto che abbiamo per forza ragione noi, ma se manca il contraddittorio… Sono molto meravigliato dal fatto che la società non voglia fare questa istanza, che si può ragionevolmente concludere in maniera positiva».
Caput continua: «Il termine per la presentazione non è perentorio, sono ancora in tempo. E parlare di demolizione ora non ha alcun senso. Inoltre, il Comune ha sempre facoltà di conservare le opere per pubblico interesse. Non entro nell’indagine penale, e aspetto di conoscere l’esito della perizia chiesta dalla magistratura, però sia chiaro, lo stadio non è abusivo, l”impianto pubblico è preesistente , e previsto dal nostro piano urbanistico. Se qualcosa non va, si tratta di aspetti esecutivi, sciocchezze, come il materiale con cui è stata coperta la mani stand, niente che non possa essere modificato».
Errori imputabili anche all’amministrazione quartese: «Sicuramente, ognuno ha la sua parte di responsabilità, altrimenti non saremmo a questo punto. Per questo dico: ragioniamo. Se ci sono stati fraintendimenti, carenze, noi siamo pronti a discutere. Stiamo offrendo al Cagliari Calcio su un piatto d’argento la soluzione. Spero che la colgano. Il Cagliari vuole sciogliere la concessione dello stadio? Un’uscita provocatoria. Non possono smontare quando vogliono, li bloccherebbe un giudice, noi faremmo una diffida. E comunque, se io fossi un imprenditore che ha investito dieci milioni di euro, che interesse avrei a precludermi la possibilità di portare a buon fine l’opera con l’ultimo passaggio?».