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Italia, giù le mani da Joao Pedro. La ridicola caccia alle streghe all’unico incolpevole

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Il tonfo dell’Italia ha scatenato una ridicola caccia alle streghe contro alcune scelte di Roberto Mancini

Il calcio è il più infame e bello degli sport, oltre che il più adatto agli smemorati. Questo perché un tonfo può far dimenticare tutti gli elogi che erano stati fatti durante un successo e viceversa.

Sul banco degli imputati ci è finito Mancini, dopo la debacle dell’Italia non qualificata ai prossimi mondiali. Tra le scelte più discusse c’è quella di aver portato Joao Pedro tra i convocati. Chi attacca e si chiede se questa sia la nazionale italiana o quella brasiliana, dimentica o ignora, che gran parte del merito della vittoria degli europei deve essere affibiata a Jorginho che diventa italiano a seconda dei risultati ottenuti. Il nostro Joao è entrato in campo negli ultimi 5 minuti e ha potuto toccare un solo pallone, dunque le colpe sono altrove. Se tra le sue file Mancini avesse avuto ancora Totti, Del Piero, Zola e Baggio probabilmente la polemica non sarebbe mai esistita, ma se il calcio italiano non sforna più questi fuoriclasse i motivi sono altri e ben più complicati da risolvere. Ma è più semplice attaccare il perdente di turno piuttosto che pensare a come riorganizzare un calcio italiano in profonda crisi. E Joao Pedro non è uno dei responsabili del decadimento.

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