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Jankto: «Non vedo l’ora d’iniziare, sono qui per giocare e salvare il Cagliari»

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Le dichiarazioni del nuovo giocatore del Cagliari, Jakub Jankto presso i canali ufficiali del club rossoblù: le sua parole

Ha parlato uno degli ultimi innesti del Cagliari di mister Claudio Ranieri. Jakub Jankto si racconta presso i microfoni della formazione isolana. Ecco le dichiarazioni del centrocampista ceco, riportate da CagliariNews24.

PRIMI GIORNI – «La prima sensazione è ottima ho trovato una grande gruppo, uno staff che conosco dalla Samp. Le prime sensazioni sono positive. Lavoriamo duro anche in questo caldo, con 40-42gradi gradi al giorno. Lavoriamo doppio e queste settimane servono per ritrovare il ritmo che siamo abituati a fare».

TIFOSO IN PIU’ – «Ho seguito il Cagliari nella scorsa stagione. Questo perché dopo l’arrivo di mister Ranieri mi sono interessato. Il Cagliari ha fatto una stagione incredibile, credo che dal decimo posto è arrivato ai playoff e poi è stato promosso in Serie A. Ha fatto una stagione grandissima, ma ora inizia quella nuova, dobbiamo lavorare molto bene perché in Serie A ci sono ritmi più veloci. Vogliamo ottenere l’obiettivo salvezza».

CAGLIARI – «Dopo quello che ho fatto a febbraio non ho passato settimane splendide però pian piano mi trovo meglio. Questi giorni sono stati belli anche con mister Ranieri e con lo staff che conosco molto bene. Con loro ho fatto stagioni positive e voglio aiutare questa squadra anche per i nostri tifosi. Quando ho giocato qui con le maglie dell’Udinese, della Sampdoria e anche dell’Ascoli (perché ci ho giocato in Serie B) confrontandomi con i miei compagni, ci siamo sempre detti che a Cagliari e in Sardegna è difficile giocarci. Questo perché i tifosi spingono la squadra anche grazie alla vicinanza al campo. Non vedo l’ora d’iniziare».

PREGI – «Uno dei vantaggi è che non gioco in una sola posizione. Posso fare l’esterno, il centrocampista, se siamo in dieci uomini posso fare anche il quinto a sinistra. Ci sono 2-3 ruoli dove posso giocare senza problemi ed è un vantaggio che posso dare alla squadra e a mister Ranieri. Ho un bel cross, voglio sempre attaccare la porta sul secondo palo, voglio fare tanti assist e aiutare la squadra».

NAZIONALE – «Quando giochi per il tuo Paese, provi delle sensazioni uniche. Quando avrò 40, 50, 60 anni mi ricorderò sempre queste sensazioni: la Nazionale, la Serie A, sono posti dove giochi ad alti livelli e voglio sempre dare tutto, in ogni partita. Sicuramente ci sono giocatori con cui non ho potuto giocare, come Nedved perché sono più giovane. La nostra generazione ha giocato un calcio splendido come nell’Europeo del 2004. Poi è successo quel che è successo. La Grecia ha fatto un Europeo che poi non farà nuovamente nemmeno fra 200 anni».

STAGIONE SFORTUNATA – «Quando sono arrivato al Getafe ho giocato 6-7 partite e mi sono rotto la caviglia sinistra. Dopo, a marzo e aprile, è stato difficile ritrovare la giusta forma fisica. Con tutte le cose che sono successe poi lo scorso anno… speriamo e incrociamo le dita adesso! Dopo questi primi giorni mi sento sempre meglio. La condizione non è quella che sarà in campionato e ci dobbiamo preoccupare per la squadra».

COMPAGNI – «Conosco il calcio italiano e conosco la Serie A. Mi sento un po’ più esperto rispetto a 5-6 anni fa. Ho trovato in squadra giocatori come Lapadula e Pavoletti: sono giocatori che sanno come si gioca in Serie A, come gestire i palloni, come giocare match difficili. Possiamo fare un bel campionato, ma dobbiamo lavorare al massimo ogni giorno».

RINGRAZIAMENTI – «Voglio ringraziare tutti i tifosi che mi hanno aspettato in aeroporto e tutti coloro che mi hanno supportato, ho ricevuto tanti bei messaggi. Io sono un po’ introverso, non vado tanto in giro però sono qui soprattutto per giocare a calcio e salvare questa squadra. Questi sono i miei obiettivi».

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