Jeda: «Mi hanno urlato “tornatene a Cagliari” in terza categoria, vi dico come l’ho presa. Per me…» - Cagliari News 24
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Jeda: «Mi hanno urlato “tornatene a Cagliari” in terza categoria, vi dico come l’ho presa. Per me…»

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Jedaias Capucho Neves, ex giocatore del Cagliari noto come Jeda, ha rilasciato delle dichiarazioni sulle parole ricevute

Jedaias Capucho Neves, l’ex giocatore del Cagliari – noto come Jeda – ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva a CagliariNews24.com sulle parole ricevute e la sua risposta. Ecco cosa ha detto:

Hanno fatto notizia sia le parole che ti hanno rivolto i tifosi avversari nell’ultima partita della ZMilano (“Tornatene a Cagliari” n.d.r.) che la tripletta con la quale li hai zittiti. Vuoi commentare quanto è successo?

«E’ stata una cosa molto curiosa perché “Tornatene a Cagliari” non è un insulto, ci torno molto volentieri (ride n.d.r.). E’ una cosa che faccio molto spesso anche se purtroppo non per giocare, cosa che farei molto volentieri. Io ho accettato la chiamata di ZW Jackson perché è un progetto molto interessante e seguito, lui mi ha chiesto di portare esperienza e fare da capitano. Gioco in terza categoria anche per dare un segnale alle persone, si deve dare rispetto sia agli avversari che alla categoria. E’ importante mantenere un certo controllo quando i tifosi avversari ti attaccano o fanno degli schiamazzi, bisogna capire che noi siamo lì solo per giocare a calcio e divertirci. Per questo se ne parla molto sui social della Z Milano! Molte squadre ci affrontano per fare la partita della vita, è una cosa che mi stimola e mi fa sentire un giocatore vero. Gioco in terza categoria come facevo in Serie A, la categoria la fanno le persone. Anche se giochi a questo livello devi rispettare gli avversari, a volte giocatori ed allenatori che incontri ti riconoscono questo oltre che hai dato qualcosa al mondo del calcio. Ogni tanto poi possono succedere delle cose come quella dell’altro giorno che vanno oltre ma, come dice il nostro grande telecronista Massimo Callegari, queste sono situazioni che possono stimolarti. Anche ZW si chiedeva come potessero attaccarmi ma per me quello non è un insulto ma anzi, io a Cagliari torno spesso e volentieri. Noi stiamo cercando di dare l’esempio anche quando ci danno contro, è una cosa che dico spesso ai miei compagni. Cerchiamo di trasmettere il fatto che le aggressioni e questo tipo di cose non fanno parte del calcio!».

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