Ex Rossoblù
Jeda: «Venezia-Cagliari? Partita difficile che i rossoblù dovranno saper interpretare. Sul nuovo stadio…»
Jedaias Capucho Neves, ex attaccante del Cagliari noto ai più come Jeda, oggi ha rilasciato delle dichiarazioni per una trasmissione radiofonica
Jedaias Capucho Neves è uno di quesi giocatori che dopo aver lasciato la Sardegna vi è rimasto legato in modo viscerale. L’ex attaccante del Cagliari – noto come Jeda – oggi è stato ospitato dalla trasmissione radiofonica “Il Cagliari in Diretta”, in onda suRadiolina. CagliariNews24 ha riportato in tempo reale le sue dichiarazioni trascrivendole in modo letterale. Le sue parole:
LE PAROLE DI JEDA
JEDA – «Saluto tutti i tifosi rossoblù che sono speciali per me. Mi vengono i brividi quando torno qui e mi dicono “bentornato a casa”, questa è una città che mi ha dato tantissimo. La gente non si dimentica anche se sono rimasto pochi anni. Cagliari è la squadra con cui mi sono identificato tanto, Piacenza è dove non ho fatto benissimo e lì non mi sono potuto esprimere anche se c’era Iachini che mi ha voluto. Quando sono arrivato, nella situazione in cui era il Cagliari, pensavo saremmo rimasti nella storia se avessimo conquistato la salvezza che abbiamo poi raggiunto. Tutti ricordano quella squadra per quello che abbiamo fatto (stagione 2007-08 n.d.r.)».
STAGIONE 2007-08 – «Cagliari-Napoli? Impossibile da dimenticare, anche i tifosi del Napoli se lo ricordano quando li incontro. Dicono che segnavo sempre contro di loro. E’ stata strordinaria quella del 2-1 con gol di Conti alla fine e quella del 3-3 in cui ho segnato entrando dalla panchina. C’era Allegri ed io entravo sempre e segnavo, lui mi diceva che ero di esperienza e che quindi non doveva spiegarmi perché non ero titolare anche se mi da fastidio stare in panchina. Ho visto Matri e abbiamo parlato dei tempi al Cagliari, è una cosa molto bella ed era una squadra molto forte!».
IL CAGLIARI OGGI – «Seguo molto il Cagliari, valuto molto la squadra e non critico mai nessuno. Invidio questi ragazzi, penso i rossoblù siano una buona squadra che può fare molto meglio. Siamo sulla strada giusta. Penso che ci siano buoni talenti e la gente li paragona a quelli del mio Cagliari ma sono epoche ed età diverse. Seguo con affetto il Cagliari e mi piace giudicare in modo obiettivo, la squadra deve crescere ma può dire la sua in Serie A. L’atmosfera della Unipol Domus mi è piaciuta tantissimo!».
Z MILANO – «Gioco in terza categoria, mi diverto molto. Il presidente è un ragazzo straordinario che ha creato questo progetto per fare da esempio. Non trattiamo solo calcio ma anche a livello benefico, oggi mi riconoscono perché gioco lì e non per il mio passato. Mi piace quando i ragazzi in terza categoria mi vedono e non mi prendono solo come un giocatore».
SOCIAL E PROGETTI – «Quando sono entrato sui social sono stato molto attento, anche perché io a Milano ho una scuola calcio e dei bambini da seguire. Non seguo tutto io sui social, lo fanno dei ragazzi per me, loro postano tutto per vedere se va bene o meno. Su TikTok o Instagram mi sono fissato un obiettivo. A Cagliari ho la Jeda Soccer Accademy, la mia squadra di calcio a sette con la quale ho giocato ieri. Ho incontrati Cossu, lo saluto, ci si ricorda sempre delle nostre storie. A Cagliari faremo un camp estivo con una società di Assemini, sono miei amici. Anche quando ho fatto il libro ho pensato ai ragazzi e speravo che leggessero quella storia».
JEDA OGGI IN CAMPO – «E’ complicato stare dietro ai ventenni oggi ma non mi fermo mai, gioco sempre e sono sempre in movimento, questo è il segreto. Non essendo alto due metri mi conservo, questo mi aiuta. Io non sottovaluto nessuno e rispetto tutti, per me in terza categoria è come essere in Serie A. Il salto è sempre stato una caratteristica mia, gli allenamenti poi mi hanno fatto migliorare per farmi arrivare a quel livello di salto che comunque era per me che non sono altissimo».
DIVERTIMENTO – «Era una conseguenza di quello che facevi, a Cagliari ho avuto uno dei migliori gruppi della mia carriera. Quando ti trovavi bene con i compagni poi c’era anche il divertimento al di là del risultato che si puntava a raggiungere».
NUOVO STADIO CAGLIARI – «Mi piacerebbe vedere giocare il Cagliari nel nuovo stadio, in Italia però queste cose sono difficili da fare».
VENEZIA-CAGLIARI – «Due anni e mezzo fa? Non mi piace vedere le partite da fuori ma una partita come quella è stata stranissima. Lì dipendeva solo da noi, bastava un mezzo gol che il Cagliari non ha fatto, non oso pensare quello che hanno sentito i giocatori nel post partita. Domenica? Ho visto il Venezia contro la Juventus e dico che sarà una partita difficile che il Cagliari dovrà saper interpretare. I rossoblù devono saper sfruttare il fattore campo. Juventus in Coppa Italia? Se sono maturi quella partita non li condizionerà, non ci pensereanno, è stata una partuta strana. Gli direi di pensare solo al Venezia».
BRASILE – «Il mio Brasile sta male, è una squadra senza anima, senza testa nè coda. E’ una squadra in cui manca comando anche se rispetto l’allenatore che c’è ora. Serve un sergente di ferro che faccia capire cosa significa la maglia del Brasile. L’ho detto recentemente anche sulla maglia dell’Italia, indossarla dev’essere come andare in guerra. A noi mancano i leader in campo ma questi non ci sono neanche nella federazione. Torni in Brasile? Ora capita meno, non ci vado da più di 4 anni, mia madre e la mia famiglia sono quelli che mi mancano di più».
SERIE A – «Una volta faceva piacere vedere le partite in TV ma ora è complicato, mi piace vedere le partite allo stadio. Non c’è più il tifo vero di una volta, forse è calata la passione tra Var e commenti esterni. L’Italia è un grande paese che tornerà all’apice ma mancano diverse cose, anche gli stadi belli. La gente fa che sia un campionato bello ma sicuramente manca lo spettacolo!».
CALCIOMERCATO – «Manca uno come Jeda? Dieci minuti posso farli anche ora, sono anche tanti, mi basterebbe entrare e segnare! Io comprerei, avendo visto la squadra dal vivo contro il Verona, un regista che detti i tempi; serve che sia d’esperienza».
YERRY MINA – «Mi è piaciuto molto Yerry Mina, grande temperamento e guida, da tanto a questa squadra ma servono anche altri giocatori di esperienza al Cagliari».