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Jeda: «Cagliari? Vi racconto l’esperienza con Allegri e…»

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Jedaias Capucho Neves, ex attaccante del Cagliari noto come Jeda, ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni sulla sua carriera

Il calciatore italo brasiliano Jedaias Capucho Neves, in Sardegna dal 2008 al 2010, è stato ospitato dal podcast Centrocampo. L’ex attaccante del Cagliari – noto come Jeda – ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni sulla sua carriera. Le sue parole:

SOGNO ED IDOLO – «Il mio sogno è sempre stato quello di giocare, ci sono arrivato tramite il fatto che ho giocato un Torneo di Viareggio ma sarei potuto restare in Brasile. Giocavo nella squadra di Careca. Il mio idolo era Romario, gli assomigliavo per le movenze, era più basso degli altri; mi piacevano anche Bebeto ed Edmundo».

ALLEGRI AL CAGLIARI – «Allegri? I suoi allenamenti erano molto tecnici, Gasperini invece li incentrava più sull’uno contro uno. Aveva la tendenza ad avere un rapporto con tutti nel gruppo al Cagliari, era un allenatore sulle sue ma poi prendeva confidenza. Ricordo che con i vari Biondini, Lazzari, Conti e Cossu c’era un grande rapporto, quand c’era da fare battute anche Allegri ne faceva ma se c’era da lavorare allora lo faceva. Quella squadra poteva anche andare da sola, lui gli dava quelle responsabilità. Lui si arrabbiava quando a sbagliare passaggi e cross era gente come me, Conti e Cossu. Quando faceva la formazione dava delle posizioni a Cossu ed Acquafresca ed a me diceva di trovarmela da solo e vedere io».

CAGLIARI 2008-2009 – «Si, siamo arrivati noni in campionato e vicino all’Europa in una stagione iniziata con cinque sconfitte consecutive. Tutti dicevano e pensavano che Allegri non fosse un buon allenatore. Noi comunque giocavamo bene ma se prendevamo gol poi capitava che non lo riuscissimo a segnare. Noi non abbiamo mai mollato e non abbiamo mai dato la colpa all’allenatore come dicevano in molti. Cellino veniva a chiedere se ci fosse qualche problema con Allegri, se giocassimo contro di lui, ma non c’era assolutamente niente. Dopo il pareggio con il Milan poi abbiamo iniziato un bel filotto di risultati. Europa? Dopo la partita contro l’Udinese abbiamo un po’ mollato. Avevo segnato contro Handanovic e poi ci siamo fatti rimontare e siamo usciti dalla zona per l’Europa, eravamo quarti. Sarebbe stato un grande sogno andare in Champions».

RAPPORTO CON I TIFOSI – «A Cagliari c’è stato davvero un rapporto molto particolare con loro. Devo dire che Cagliari e Lecce sono molto simili come piazze, sono molto orgogliosi delle proprie squadre. Io ho sempre detto che noi diamo spettacolo ma che l’essenza del calcio sono i tifosi, sono loro che ti fanno vivere l’emozione allo stadio».

RIMPIANTO – «Ti dico che, dopo aver girato un po’, il mio rimpianto più grande è stato quello di essere andato via da Cagliari. Quando sono arrivato e mi sono reso conto tanto dell’ambiente che ho trovato quanto dei tifosi, ho pensato di aver trovato la mia squadra. Per me andava bene lì ma purtroppo non è andata bene, avrei dovuto avere un po’ di pazienza ed aspettare un po’. Magari l’allenatore sarebbe andato via ed io avrei ripreso ad essere titolare. Se mi fosse capitato avrei finito la carriera a Cagliari».

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