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Joao Pedro: «A Cagliari mi sento amato, voglio rientrare il prima possibile»
Ai box per infortunio da inizio ottobre, Joao Pedro tornerà a disposizione di mister Rastelli tra due mesi e mezzo. Il trequartista brasiliano, intervenuto quest’oggi ai microfoni de “Il Cagliari in diretta” su Radiolina, ha fatto il punto sul suo recupero: «Proprio ieri ho tolto il gesso, ho fatto un bel passo avanti. Oggi ho iniziato le terapie e lavorato in piscina, i prossimi trenta giorni saranno molto impegnativi. Sono felice perché sta andando tutto bene, voglio rientrare il prima possibile».
L’INFORTUNIO – «È stata dura, non è stato semplice digerire quel momento. Ho visto i miei compagni in allenamento e in partita, ho tifato per loro. Gli applausi del Sant’Elia col Crotone? È stato bello, mi sono sentito amato. Questo è il mio primo infortunio importante, purtroppo capita».
LUNEDÌ ARRIVA IL PALERMO – «Cagliari-Palermo? Tutta la vita i rossoblù. Il Palermo è stata la mia prima squadra europea, ma ormai sono a Cagliari da due anni. Qui mi trovo benissimo, la Sardegna è molto simile al Brasile. Stiamo crescendo tanto, la società ha grandi progetti per il futuro. Spero di rimanere tanti anni in rossoblù».
FARIAS PRONTO AL RIENTRO – «Lo vedo molto carico, è quasi pronto. Ci manca tanto, speriamo che già lunedì sia a disposizione di Rastelli».
LA SQUADRA – «Di Gennaro trequartista? Sta facendo molto bene. È un giocatore di qualità, sta segnando tanto e dando equilibrio alla squadra. Dessena? È a disposizione del mister, quando sarà al 100% giocherà sicuramente. Daniele è un giocatore importante per il Cagliari. Rastelli? Gli devo tanto, mi ha sempre dato fiducia».
GLI AMICI NEYMAR E COUTINHO – «Sono miei amici, ogni tanto ci sentiamo ancora. Sono contento per quello che stanno facendo in Europa. Neymar ha fatto vedere da subito di essere un grandissimo giocatore, Coutinho invece è passato dall’Italia e dalla Spagna prima di esplodere al Liverpool».
SOGNO SELEÇAO – «Io sono brasiliano, ho già indossato la maglia verdeoro nelle selezioni giovanili. Non potrei mai giocare con l’Italia, non sarebbe giusto».