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Joao Pedro: «A Cagliari mi trovo bene, do tutto per la maglia e ringrazio Rastelli»
Joao Pedro a tutto campo nell’intervista pubblicata questa mattina da La Gazzetta dello Sport, tra Cagliari, Rastelli, Farias e Neymar
Domani a Palermo sarà uno degli ex della partita. Sì, perché Joao Pedro Geraldino dos Santos Galvao – prima di arrivare a Cagliari nell’estate del 2014 – aveva già avuto modo di confrontarsi con il calcio italiano ad appena 18 anni con la maglia rosanero. La sua unica partita, scherzo del destino, la giocò proprio contro il Cagliari al Sant’Elia. Con il Cagliari, invece, si è consacrato, conquistando i tifosi a suon di gol e assist: «Fa piacere l’affetto dei tifosi – si legge nell’intervista del brasiliano sulle pagine de La Gazzetta dello Sport – Ho conquistato alcune cose, ma devo sempre dimostrare perché nel calcio tutto è troppo veloce, l’invidia c’è e le promesse nascono e muoiono. Il Cagliari mi fa trovare bene. Io do tutto e ho sempre dato tutto per questa maglia. Ho sofferto molto per la retrocessione». La consacrazione è avvenuta anche grazie a Massimo Rastelli: «Posso solo ringraziarlo perché è sempre stato convinto che io sia un giocatore che può far la differenza. Era un attaccante, come ero io da piccolo, e mi ha insegnato trucchi e movimenti, mi fa muovere tra le linee e mi fa cercare spazi. Cerco di non dare punti di riferimento».
BRASILIANI – «Farias come un fratello? Più come un figlio – rivela Joao Pedro – In campo insieme possiamo fare grandi cose, l’intesa è perfetta e lui ha grandi numeri». Un altro brasiliano con cui c’è stata grande intesa ai tempi del Santos e della nazionale brasiliana under 17 è la stella del Barcellona Neymar: «Mi mandava in porta ma non segnavo. Prima o poi mi porta al Barcellona? Ci abbiamo scherzato. Io lavoro e so che arriverò. Amo le sfide. Ci credo sempre, andare in un grande club vuol dire essere arrivato a un alto livello».