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Joao Pedro, dai fischi agli applausi
Era arrivato tra l’indifferenza generale nell’agosto 2014, nell’operazione che ha portato Cabrera all’Estoril. Per lui era la seconda esperienza in Italia, dopo la chance non sfruttata qualche anno prima, quando approdò al Palermo appena diciottenne.
Mezzala nel Cagliari di Zeman, trequartista in quello di Zola, di nuovo mezzala con Festa. Joao Pedro nella stagione 2014/15 fa la spola tra linea mediana e trequarti non riuscendo quasi mai a convincere ma facendo emergere a sprazzi qualità tecniche di tutto rispetto. Chiude la stagione con 5 centri e 2 assist, segnando prima il gol della speranza – contro l’Empoli al Sant’Elia, nella gara che avrebbe potuto cambiare la stagione rossoblù – e poi mettendo la sua firma sull’ultima gara in A dei sardi, nel 4-3 contro l’Udinese dell’ultima giornata.
Una stagione da dimenticare per il Cagliari, ma il brasiliano sente la responsabilità ed il peso di quei colori ed intende riportarli nell’élite del calcio nostrano: «Sono rimasto per riportare il Cagliari in A», le parole di Joao Pedro la scorsa estate.
Nel Cagliari targato Rastelli il brasiliano parte inizialmente come alter ego dell’altro verdeoro Farias ma ben presto entrambi i brasiliani si rivelano imprescindibili nello schacchiere del tecnico campano. Joao Pedro diventa sempre più importante per Rastelli, che prima lo schiera mezzala, poi trequartista con Farias avanzato nella posizione di seconda punta. Il Cagliari gode della tecnica del suo numero 10, che spesso e volentieri si prende sulle spalle la squadra realizzando gol, assist o giocate decisivi. Reti pesanti come quelle che hanno consentito ai sardi di strappare un punto contro Como e Trapani, le doppiette casalinghe contro Modena ed Ascoli, la tripletta (prima in Italia) nel rotondo 6-0 al Brescia e, soprattutto, il gol che ha aperto le danze al San Nicola di Bari. Ma Joao Pedro non è solo gol: ai 13 centri si sommano i 7 assist e le importanti giocate che hanno contribuito a far volare il Cagliari. Il club ritrova la Serie A, il brasiliano scopre l’affetto dei tifosi. Arrivato in un mix di scetticismo ed indifferenza, JP10 era comunque risultato tra i migliori della scorsa sciagurata stagione e nell’ultimo campionato ha trasformato i fischi in applausi. Poco più di un anno fa il suo rinnovo avrebbe fatto storcere il naso ai più, oggi la firma sul contratto che lo legherà al Cagliari sino al 2020 strappa approvazioni e sorrisi da parte dei tifosi.
Ha messo insieme gol, assist e prestazioni di livello e conquistato i tifosi. Ma, soprattutto, ha mantenuto la promessa fatta ai sostenitori la scorsa estate: riportare il Cagliari nella massima serie.