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Joao Pedro e Farias, la strana coppia rossoblù
Il Cagliari rifila sei sberle al malcapitato Brescia, torna a volare e riporta il sorriso sul viso scuro dei tifosi. Una vittoria che porta con sé morale per affrontare al meglio il riush finale verso la Serie A. Ad inizio stagione nessuno avrebbe immaginato che il Cagliari avrebbe volato grazie alle giocate di Farias e Joao Pedro. Una coppia inedita – tutta verdeoro – che sta contribuendo gol dopo gol, giocata dopo giocata, al raggiungimento dell’obiettivo imprescindibile dettato da società e tifosi.
Arrivati in Sardegna due estati fa, i due brasiliani hanno instaurato col tempo un forte legame d’amicizia anche fuori dal campo. Un fattore di cui senz’altro ha beneficiato anche il Cagliari, vedansi i continui scambi e la costante ricerca del duetto tra i due nel corso del campionato. Quella passata è stata una stagione di rodaggio per entrambi, in una squadra rivoluzionata che ha continuato a subìre cambiamenti anche durante il campionato. Stagione chiusa con 6 gol per Farias, uno in meno per Joao Pedro. Chiusa, soprattutto, con l’amara retrocessione. E qui, se l’ex Estoril aveva da subito chiarito la volontà di restare in rossoblù, il numero 17 aveva espresso più di qualche dubbio sulla sua permanenza, esplicitando la volontà di continuare a calcare i palcoscenici della massima serie. Convinto a restare per aiutare il Cagliari a tornare immediatamente in Serie A, Farias non si è tirato indietro ed ha fatto il suo, in alcuni casi anche di più.
Entrambi brasiliani e dunque, per tradizione, estrosi. Entrambi con una collocazione in campo in continuo divenire: se per il brasiliano di Ipatinga la spola è tra la trequarti ed il ruolo di mezzala, per quello di Sorocaba (nato ala) si va dalla trequarti al ruolo di seconda punta. E se a Joao Pedro il ruolo di mezzala (per cui era stato portato in Sardegna nell’estate 2014) è riservato solo in caso di emergenza o specifica necessità tattica, Farias è alternato con buoni risultati in entrambe le posizioni. Alla vigilia del campionato, nella mente di Rastelli, l’uno sarebbe dovuto essere l’alter-ego dell’altro, ma nel corso di una stagione le cose cambiano. Nodi tattici a parte, ciò che conta sono i numeri. E di numeri la coppia brasiliana ne ha parecchi. In tutti i sensi: che si tratti del dribbling di suola di JP10 e del doppio passo di Farias o che, volendo essere più pragmatici, si pensi a quelle cifre per cui ventidue uomini corrono dietro ad un pallone. Sono 13 i gol messi a segno da Farias, 11 quelli di Joao Pedro. In tutto 24 reti, numeri di tutto rispetto se si considera che alla vigilia del torneo nessuno avrebbe immaginato un simile rendimento in fatto di gol da parte dei due trequartisti. Hanno fatto meglio solo la coppia d’oro del Pescara Lapadula-Caprari (33 reti) e quella dell’Entella Caputo-Masucci (25). I rossoblù sono eguagliati dal duo offensivo Coda-Donnarumma della Salernitana e dai due uomini più decisivi del Crotone, Budimir e Ricci. Ciò che salta all’occhio è che le coppie più redditizie del torneo sono composte da due attaccanti, fatta eccezione – manco a dirlo – per la strana coppia rossoblù.
Tuttavia i due brasiliani hanno offerto rendimenti che non sempre hanno rispettato le aspettative: partite anonime riscattate da una giocata improvvisa e devastante per il numero 17, ultimo esempio il risveglio nei minuti finali nella gara di Modena. Gol che tolgono le castagne dal fuoco (contro Como e Trapani) ed exploit improvvisi (le doppiette a Modena ed Ascoli e la tripletta di ieri al Brescia) per Joao Pedro.
La discontinuità il loro punto debole, le giocate che cambiano la gara il loro miglior pregio. Ma, forse, senza il primo il secondo non sarebbe poi così straordinario. Straordinario come la strana coppia verdeoro che veste rossoblù, formata da due trequartisti che rubano la scena agli attaccanti.