2015
Juve-Cagliari, da Allegri a Festa: un intreccio tutto rossoblù
Cagliari, Juventus, Allegri e Festa. Quattro elementi che, se posti in una linea temporale, rappresentano passato e presente della storia rossoblù. La sfida contro la Juventus, da sempre affascinante, porta con sé tanti episodi che per raccontarli tutti nei minimi dettagli non basterebbe un libro. Ma se ci soffermiamo sugli elementi elencati in testa a questo articolo troviamo alcuni aspetti interessanti, dove ciascuno di essi si lega all’altro come fossero pezzi di puzzle.
CAGLIARI E ALLEGRI – Se Max Allegri è arrivato nell’Olimpo del calcio europeo, tanto lo deve al Cagliari e a quel Massimo Cellino che nel maggio 2008 gli fece firmare il suo primo contratto in Serie A. Quello di Allegri è stato un Cagliari memorabile, uno dei migliori degli ultimi 10 anni di storia rossoblù. Con Allegri giocatori come Matri, Cossu, Marchetti e Biondini approdarono in Nazionale. Un obiettivo arrivato con tanto lavoro sul campo e sulla testa dei giocatori. Le cinque sconfitte consecutive di Max al suo inizio non turbarono Cellino che ha dato fiducia all’allenatore livornese. Una fiducia che venne ripagata con una salvezza raggiunta con ampio anticipo e grazie a questo risultato Allegri si aggiudicò la Panchia d’Oro, premio attribuito dagli allenatori di categoria.
ALLEGRI, FESTA E LA JUVE – Tre elementi che si incrociarono nell’Aprile del 2010, quando il Cagliari uscì sconfitto proprio dalla sfida con la Juventus. Una sconfitta che decretò la fine della storia tra Cagliari e Allegri, con quella vocina che fece infuriare Cellino di un Allegri sedotto dai bianconeri proprio in quel periodo. E Festa? L’attuale tecnico rossoblù, a seguito dell’esonero di Max, si è seduto sulla panchina del Cagliari insieme a Giorgio Melis, i quali guidarono il Cagliari fino alla fine della stagione.
ALLEGRI E JUVENTUS – Era destino che dovessero incontrarsi. C’è voluto qualche anno ma ora le loro strade si sono incrociate. L’ex tecnico rossoblù è riuscito a dare quello che Antonio Conte, vero autore della rinascita bianconera, non è riuscito a dare alla squadra: la mentalità europea. La dimensione della Juventus oggi è cambiata notevolmente, sul campo e nella testa dei giocatori, che oggi si trovano a 90 minuti dalla finale di Champions League.
FESTA E CAGLIARI – Gianluca Festa oggi ritrova nuovamente sulla panchina rossoblù, proprio dopo quell’esperienza del post-Allegri. Due vittorie e una sconfitte nelle gare fin qui disputate. Un bottino positivo che lascia ancora aperte le speranze di una salvezza al limite del possibile, anche se l’argomento salvezza non è il preferito di Festa che spesso preferisce liquidare velocemente.
Domani Allegri e Festa si affronteranno per la prima volta. Da una parte c’è una squadra che ha la testa proiettata al Bernabeu, dall’altra il Cagliari, una squadra che, usando la metafora di Festa, proverà a tenere acceso quel lumicino chiamato salvezza.