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Juventus Cagliari, Piras SICURO: «Partita tutta da giocare, Piccoli? Si VEDE CHE…»

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Juventus Cagliari, l’ex giocatore rossoblù Gigi Piras è fiducioso per la sfida tra le due squadre: ecco le sue dichiarazioni

In vista della sfida tra Cagliari e Juventus, l’ex attaccante rossoblù Gigi Piras ha rilasciato un’intervista a L’Unione Sarda. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni:

MAGGIO 1987 – «Noi eravamo in Serie B e stavamo retrocedendo, per un giocatore come me quasi a fine carriera era una partita essenziale. Perdevamo 2-1, con Platini che inventò due gol dopo il vantaggio di Bergamaschi. Ebbi una discussione col massaggiatore Domenico Duri prima di entrare. Al gol andai a esultare sotto la curva: ricordo che a fine partita i miei compagni avevano tutti lanciato la maglia ai tifosi, io invece ce l’ho ancora. Per il Cagliari fu un toccasana a livello societario, quell’anno aveva quasi i libri in tribunale per il fallimento».

DOMENICA – «Quando vai a giocare in casa della Juventus sei comunque più sereno, perché sai contro chi giochi. Certo, ci sarà una concentrazione maggiore: ricordo che molte volte quando giocavamo contro una piccola c’erano disattenzioni che contro Inter, Juventus o Milan non succedevano. La squadra sa che non può fare errori, poi la partita è tutta da giocare: lunedì a Parma il Cagliari ha fatto un’ottima prova, finalmente ho visto dei passaggi in verticale come sul terzo gol».

VITTORIA PARMA – «Come tipo di gioco il Parma è come la Juventus, perché ha i due esterni larghi che cercano di saltare l’uomo e andare dentro. Nicola ha fatto una scelta: mettere Obert per mettere l’esterno destro, con Zappa che mancava quello opposto e i due centrali sulla punta avversaria. Secondo me l’ha impostata bene, coi due centrocampisti che prendevano palla. Poi mi è piaciuto il primo tempo di Viola, che dal punto di vista di stare in campo non c’è nessuno come lui: tagliava sempre dietro le spalle di Piccoli e ha messo molto in difficoltà il Parma».

PICCOLI – «A me piace. Si vede che è ancora giovane, ha sicuramente molto da imparare però la struttura del giocatore di Serie A ce l’ha».

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