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Juventus Inter: vivere o morire nella lotta Scudetto
La domenica della Serie A si infiamma con uno Juventus Inter che potrebbe essere anche determinante per la lotta Scudetto
Fermi tutti, è il grande giorno di Juventus Inter. La sfida che spesso ha deciso il destino della Serie A potrebbe riscrivere la storia anche di questo campionato, in un incrocio ad alto tasso di adrenalina già semplicemente nella sua essenza.
Un derby d’Italia per certi versi inedito, con bianconeri e nerazzurri piantati al terzo e quarto posto della classifica, non esattamente una consuetudine nell’ultimo decennio. Eppure, la corsa verso uno Scudetto quanto mai incerto ed equilibrato non esclude le due antiche rivali. Tutt’altro.
La sfida dell’Allianz Stadium ha però il forte sapore di spareggio, o di finale come gli addetti ai lavori amano definire i match verità. Chi perde e fuori, inutile girarci attorno. E in caso di pareggio, sarebbero probabilmente in due a salutare o quasi ogni residua speranza. Più dal punto di vista psicologico che aritmetico.
Certo, non c’è dubbio che sulla graticola ci debba essere maggiormente Simone Inzaghi. Un’eventuale risultato negativo metterebbe a repentaglio anche il futuro sulla panchina del Biscione dopo un 2022 sin qui altamente deludente. E così il tecnico piacentino riaffida le chiavi della sua squadra a Marcelo Brozovic, rientro auspicato più dell’acqua nel deserto.
Ma saranno ancora una volta gli attaccanti gli uomini più attesi, in particolare quel Lautaro Martinez il cui destino potrebbe legarsi indissolubilmente a quello del connazionale Paulo Dybala. Incroci futuri di calciomercato, l’uno successore dell’altro oppure coppia di tango in nerazzurro?
Proprio il numero 10 è la grande incognita in casa juventina. Max Allegri l’ha lanciato in conferenza stampa nelle vesti di sicuro titolare ma è tutta da verificare la condizione mentale della Joya dopo lo sconquasso del mancato rinnovo. In ogni caso, l’operazione remuntada passa necessariamente dalla prosecuzione del filotto. E comunque, al netto di vincere o meno il titolo, non ci sarebbe nulla di più piacevole che farlo perdere ai rivali.