2014
L’ex arbitro Casarin: «Perché non provare la moviola in campo?»
L’ex arbitro internazionale, dirigente sportivo, nonché opinionista televisivo Paolo Casarin ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, nella quale ha parlato della possibilità che in futuro venga sperimentata la moviola in campo: «Serve una sperimentazione seria e curata. Uno studio di fattibilità che valuti tutti gli aspetti: chi va al video, chi prende la decisione finale, come recuperare il tempo, quante interruzioni… In tornei minori, naturalmente. Ma perché precludersi questa possibilità di crescita? Per difendere cosa?». Secondo l’ex fischietto, la figura dell’arbitro non verrebbe minimamente delegittimata con l’aiuto di un supporto tecnologico: «La moviola salva l’arbitro. Ci si renderebbe conto che, nella gran parte dei casi, l’arbitro ha ragione e diventerebbe ancora più grande e coraggioso. I guardalinee inoltre fanno un lavoro straordinario, riescono a vedere un fuorigioco di 10 centimetri. Con la moviola in campo si possono eliminare queste disumanità. però possono sbagliare anche loro, anche perché le regole non li aiutano: oggi, se un attaccante e un difensore sono perfettamente in linea, l’attaccante è in fuorigioco se ha il naso più lungo…».
QUANDO APPLICARLA- Casarin ci tiene però a precisare che la moviola non potrebbe essere utilizzata sempre: «Sui contatti fisici, sulle trattenute, il discorso è molto diverso. La moviola può vedere la spinta, non il carico. Non può esser decisiva, tanto che spesso i dubbi restano. Ed è normale: sulla trentina di falli a partita in media, la metà non sono decifrabili».