2014

La piccola grande rivoluzione

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Cagliari 4 Agosto: eccoci, un fiume rossoblù accoglie il Cagliari in trionfo, dopo qualche anno di giri per l’Italia, di vergogne consumate, l’identita’ di un popolo si ritrova e riabbraccia la propria squadra del cuore.
Ore 21 sul palco salgono tanti sardi doc con il rossoblù che scorre nelle vene da sempre e per sempre.
E’ un Cagliari casalingo in tutte le sue versioni o quasi: giocatori sardi, tanti volti nuovi, inno cantato dal bravissimo gruppo cagliaritano dei Sikitikis.
Alessandro Spedicati, in arte Diablo parla forte e diretto al popolo rossoblù: “Per un cagliaritano che tifa Cagliari e’ un sogno che si realizza, chi indossa questa maglia, prosegue Diablo, deve essere in grado di gestire una grande responsabilita’ perche’ nessuna squadra di calcio quanto il Cagliari rappresenta l’identita’ di un intero popolo.”
La folla risponde orgogliosa delle proprie radici ritrovate, sfilano ad uno ad uno i calciatori, il mister Zeman che sardo non e’, ma in qualche modo un po’ci somiglia, e’ riservato e timido come noi sardi, ma quando deve dire qualcosa lo fa a testa alta, senza remore, senza paure.
E Zeman ci piace proprio per questo.

La folla e’ in delirio quando ad essere chiamati sul palco sono le bandiere della squadra: Sau, Cossu e lui, il capitano sardo adottivo che tutti adorano.
Sul finale c’e’ posto anche per Giulini, il presidente milanese che si ritaglia uno spazio non certo da protagonista, sale sul palco quando ormai la festa e’ finita, si prende gli applausi di pochi, ma questo per noi e’ motivo di ammirazione, le prime donne in una societa’ di calcio ci son gia’ state e son ben altre le cose importanti.

Ricompare tra le maglie il numero 17, Tiscali sponsor tutto sardo riprende il proprio posto d’onore sulle maglie rossoblu’ al posto del tanto odiato marchio Tirrenia, il Sant’Elia riprende forma con la promessa di lasciare posto entro pochi anni ad una struttura nuova di zecca che verra’ messa a disposizione dei cittadini e del proggetto Cagliari capitale della cultura.
“C’e’ bisogno di una piccola rivoluzione” cantano ancora i Sikitikis, ed eccola la rivoluzione, soffia un vento nuovo sulla gente di Cagliari, sulla citta’ sul popolo rossobluì, un vento che parte proprio dall’arena Sant’Elia dove ieri 4 agosto, in diecimila hanno dimostrato che Diablo forse ha proprio ragione: una grande rivoluzione inizia da tanti piccoli cambiamenti dentro ognuno di noi.

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