2014
La prima volta non si scorda mai: Matías-gol e obiettivo salvezza… più Vecino!
E’ la prima domenica di marzo, il secondo giorno del mese che vedrà sbocciare la primavera. Allo stadio Sant’Elia è in corso il “lunch match” della ventiseiesima giornata del campionato di serie A e giunti al minuto trentacinque del secondo tempo il Cagliari è in vantaggio di una sola rete sull’Udinese in una partita molto importante definito “delicato scontro salvezza” dallo stesso tecnico Diego Lopez: sulla palla è pronto Ibraimi poco fuori l’area di rigore, sull’out di destra a battere un calcio di punzione, parte la palla che piove in area sulla quale si avventa “un certo” Vecino che col destro batte verso la porta, è gooool! Ecco a voi/noi Matías Vecino, primo gol in serie A per lui e due a zero che a dieci minuti dal termine chiude virtualmente un match (arriverà poi l’ulteriore sigillo dello stesso Ibraimi) che vale tanto, la sensazione (dando un’occhiata alla classifica) è che valga una buona fetta di salvezza o perlomeno una certa tranquillità in classifica e una bella dose di fiducia verso il futuro.
Dopo l’esordio in rossoblù e alcune buone prestazioni, è arrivata la classica “ciliegina”, il primo gol dunque con la maglia del Cagliari e in serie A per il centrocampista uruguayano arrivato alla corte di mister Lopez nel mercato di gennaio dalla Forentina. Chi è Matías Vecino? Andiamo a ripercorrere le tappe più significative della (fin qui breve) carriera del mediano fino al suo recente approdo in rossoblù e il primo gol realizzato domenica scorsa nella delicata sfida contro i friulani.
IN URUGUAY – Classe 1992, il centrocampista connazionale di tanti giocatori che sull’Isola hanno lasciato il segno (Francescoli, Herrera, O’Neall, Fonseca, Silva, Abeijon, l’attuale mister) viene descritto in possesso di spiccate doti offensive e rapido nell’uno contro uno capace di ricoprire più ruoli del centrocampo. Professionista dal 2010, nel suo paese sono state due le squadre in cui ha militato. Prima l’esperienza con il Central Español, squadra di Montevideo con la quale ha fatto il suo esordio ufficiale e realizzato la prima marcatura da professionista, datata 3 aprile 2001 nella sfida contro il Rampla Juniors. Poi il trasferiamento al Nacional, altra formazione della capitale sudamenricana. In totale 50 presenze e 6 gol nelle stagioni in Uruguay dal 2010 al 2013 per lui. Nazionale Under-20, con la maglia dell’Albiceleste partecipa al campionato sudamericato di categoria nel 2001 in Perù conquistando il secondo posto alle spalle del Brasile vincitrice. Per lui anche la partecipazione
al mondiale Under-20 dello stesso anno, 14 presenze totali e 4 reti con la maglia della nazionale della quale risulta essere uno dei giocatori di maggior spicco.
DALLA FIORENTINA… ALLA FIORENTINA – Nel gennaio dello scorso anno il suo approdo nel nostro campionato, la Fiorentina di Vincenzo Montella si assicura le sue prestazioni, ma il suo tesseramento diviene ufficiale solo nel mese di agosto, per questioni burocratiche. L’esordio in serie A a settembre, niente meno che allo stadio “San Siro” nella sfida persa dalla Viola contro l’Inter. In Toscana non trova tanto spazio e dopo sole sei presenze in maglia viola, lascia Firenze. Il 29 gennaio scorso arriva la sua ufficialità del trasferimento in Sardegna con la formula del prestito con diritto di riscatto a favore della società rossoblù del presidente Cellino. Due giorni dopo arriva in immediato la sua prima convocazione in maglia rossoblù per la gara proprio contro la sua ex squadra, al settantunesimo minuto di gioco del match del primo febbraio arriva il suo momento, mister Lopez ordina il cambio: fuori Cabrera, altro Matías, dentro Vecino con una “mossa” in completa “salsa uruguayana” insomma. Poi prima volta da titolare a “Marassi” contro la Sampdoria e a Milano contro l’Inter (grande prova per lui), fino ad arrivare alla gioia dell’ultimo match disputato…
IN SARDEGNA DA POCO, MA… – Arrivato alla corte di mister Lopez nella sessione di mercato che ha visto l’addio di colui che è stato il “diamante” del centrocampo della formazione isolana negli ultimi anni Radja Nainggolan, il suo approdo e le sue buone prestazioni risultano essere “oro colato” per il tecnico uruguayano privato della disponibililtà del “Ninja”, volato nella capitale giallorossa. Ancor più nelle ultime giornate, nelle quali il Cagliari ha dovuto far a meno del suo capitano e contemportaneamente anche di un altro perno della mediana qual’è lo svedese Albin Ekdal. Preziosa è stata la sua capacità di rapido inserimento tra i compagni e adattamento agli schemi di gioco proposti dal nuovo mister. Come se fosse qui da una vita…
LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI – Cagliari-Udinese non verrà archiviata certamente dal giovane centrocampista uruguayano come “una partita come tutte le altre”. La gioia del primo gol in serie A verrà sicuramente custodita tra le sue più grandi emozioni di una carriera ancora “agli inizi” e che viste le premesse, si prospetta niente male… anche in azzuro? La sua famiglia è infatti originaria del Molise e presto il giocatore potrà disporre del passaporto italiano.
Bravo e avanti così Matías!