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Langella: «Semplici? Giusto confermarlo. Il Cagliari con lui ha fatto la differenza»

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Antonio Langella, ex attaccante del Cagliari, ricorda i suoi giorni con la maglia della nazionale. Un pensiero anche al Cagliari e a Semplici

Quelle 136 presenze e quei 20 gol con la maglia del Cagliari convinsero Marcello Lippi a far esordire l’attaccante rossoblù Antonio Langella con la Nazionale Italiana. Solo tre partite con gli Azzurri ma quei ricordi sono sufficienti per realizzare il sogno di quel bambino nato a Napoli e cresciuto calcisticamente in Sardegna. È passato tanto tempo da quel 9 febbraio 2005 ma i ricordi, come ha raccontato sulle pagine de La Nuova Sardegna, sono ancora vividi, pieni di emozione e di soddisfazione.

L’ESORDIO IN AZZURRO AL SANT’ELIA – «Giocare con la Nazionale per me era un sogno, quando Gigi Riva mi chiamò per darmi la notizia pensavo fosse uno scherzo. Giocare al sant’Elia, davanti ai miei tifosi fu un regalo enorme, un’emozione che non potrò mai dimenticare».

9 FEBBRAIO 2005 – «Quando Lippi mi disse di prepararmi per entrare in campo mi tremarono le gambe. Mi scaldai con Esposito e al Sant’Elia ci fu un boato. Tanti striscioni erano dedicati a noi, era un’orgoglio per i tifosi vedere due giocatori del Cagliari giocare con la Nazionale. Cosa mi disse Lippi? Di fare esattamente quello che facevo nelle partite con la mia squadra».

LA NAZIONALE TORNA IN SARDEGNA – «È un’occasione molto importante. C’è attenzione per il Cagliari e la Sardegna, l’unica pecca sarà l’assenza del pubblico ma abbiamo due sardi come Barella e Sirigu a rappresentarci. Nicolò farà davvero la differenza e sono sicuro che sarà il protagonista dell’Europeo. Non dimentichiamoci che poi porta il mio numero, il 23, quindi non può fallire».

CRAGNO – «Cragno merita l’Europeo. In questi anni ha dimostrato davvero tanto, secondo me è pronto per fare il grande salto».

CAGLIARI  E SEMPLICI – «Sapevo che tutto sarebbe dipeso dalla partita contro il Parma. Dal momento in cui i giocatori hanno reagito, la testa ha iniziato a fare la differenza. Semplici? Merita la conferma, è giusto dargli la possibilità di lavorare con la squadra dall’inizio del campionato».

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