2015
Rastelli: «Cagliari opportunità irrinunciabile, in Serie B saremo costretti a vincere ogni gara»
Da ieri pomeriggio, dopo un lungo tira e molla con l’Avellino, Massimo Rastelli è il nuovo allenatore del Cagliari. Chiamato dal sodalizio di Viale La Playa per riportare immediatamente i sardi in Serie A, il tecnico campano vanta già nel suo curriculum una promozione in Prima Divisione con la Juve Stabia e una promozione in B, il successo nella Supercoppa di Lega Pro e una qualificazione ai playoff di cadetteria alla guida degli irpini.
Il tecnico 46enne è stato presentato alla stampa alle ore 12.00 nella sala conferenze dell’hotel cagliaritano “Regina Margherita”.
Conferenza aperta dal patron rossoblù Tommaso Giulini: «Abbiamo acquistato questa società meno di un anno fa, vorrei dimenticare la retrocessione. Salvo comunque qualche aspetto, siamo riusciti ad aprire lo stadio e dare continuità alla piazza. Nonostante la retrocessione siamo una società solida. Abbiamo chiuso a 34 punti, un punteggio che l’anno scorso ci avrebbe salvato. Purtroppo ci sono state tantissime occasioni sprecate, cose pazzesche, come il gol di Pinilla e Vecino. È un anno in cui è successo di tutto, abbiamo pagato pegno alla sfiga. Dobbiamo ripartire da basi solide».
Ancora Giulini: «Il fatto di aver cambiato allenatori non ci ha aiutato. Abbiamo salutato anche il direttore sportivo e il team manager Marcello Sanfelice. Ora ripartiamo da mister Rastelli, non è un caso che abbia firmato un contratto triennale, vogliamo che il mister ci riporti in A e fare la Serie A con lui».
Prime parole di Rastelli da tecnico del Cagliari: «I primi contatti sono stati lunedì sera, mi ha chiamato il presidente chiedendomi la disponibilità per una chiacchierata informale. Martedì a Milano ho conosciuto Giulini e Capozucca, dopo la chiacchierata a 360 gradi il presidente ha deciso che diventassi il nuovo allenatore del Cagliari. Il Cagliari era a conoscenza della mia situazione contrattuale, ma la società ha fatto di tutto per portarmi qua. Ho dovuto chiedere all’Avellino di liberarmi e dopo tre giorni abbastanza estenuanti sono qua. Il presidente è stato chiarissimo, è convinto che io sia l’uomo giusto per riportare il Cagliari in A. Non abbiamo alternative, dal ritiro in poi getteremo le basi per fare un campionato da protagonisti. Mercato? In questi tre giorni abbiamo dovuto parlare di tutt’altro, da ora in poi discuteremo con il direttore sportivo per il mercato. Conquisteremo la fiducia dei tifosi con il lavoro e i risultati. Sappiamo di rappresentare una regione intera, devo cercare di trasmettere questi valori ai giocatori. La maglia del Cagliari è una maglia pesante, gloriosa e noi dobbiamo scendere in campo sapendo questo. Io ho un grandissimo entusiasmo, ringrazio il presidente, il dottor Filucchi, per me è una grossa opportunità professionale e sono certo che non si pentiranno di questa scelta. C’è bisogno del giusto mix, noi siamo il Cagliari siamo costretti a vincere ogni gara, tutti ci aspettano al varco e faranno la partita della vita contro di noi. Dobbiamo avere giocatori che hanno fame e di qualità, ci vuole un giusto mix. Ci saranno pressioni e servono giocatori di personalità per supportare i giovani che ci danno qualità atletica. Io sono nato con la “cazzimma”, il presidente ha fatto la scelta giusta».
Di nuovo Giulini: «È stato fondamentale chiudere bene il campionato, noi abbiamo lavorato per il nuovo allenatore dopo l’ultima partita con l’Udinese. Se ci avesse salvato sarebbe rimasto Festa. Pensavo che il profilo di Sarri fosse adatto ad allenare il Cagliari, non vi nego che abbiamo pensato a lui prima di Rastelli. Nego gli altri 800 nomi. Poi Sarri è andato al Napoli, ma dopo aver conosciuto Rastelli sono ancora più contento della mia scelta».
Rastelli: «Mi reputo un allenatore vincente. Questo è il settimo anno da allenatore, credo che la società mi abbia scelto per il mio curriculum e per l’esperienza che ho della categoria, da giocatore e allenatore. Un conto è essere un giocatore di Serie A che si deve salvare, un conto è vincere sempre in Serie B. Mi ritengo una prima scelta perché sono qua. La traversa di Castaldo? Ha cambiato la stagione, avremmo giocato la finale ma non sapremmo mai come sarebbe andata a finire. Cossu e Pisano sono le bandiere di questa squadra, valuteremo nei prossimi giorni se riconfermarli. Non sono un integralista, ho usato tutti i moduli. Il 3-5-2 e il 4-3-1-2 sono i moduli da cui ripartiremo. A me piace molto lavorare sul campo, non mi soffermo sull’età dei ragazzi. Se uno a 17 è bravo gioca, se uno ne ha 40 e corre gioca. Lavoreremo quotidianamente per migliorare. Alla Juve Stabia ho chiuso la carriera con una retrocessione e ho iniziato ad allenare e costruito una mentalità vincente fin dal primo giorno di ritiro. Sarà importante lavorare sull’autostima, capire che gli incidenti di percorso possono capitare».
Prime parole da rossoblù anche per il nuovo direttore sportivo Capozucca: «L’operazione di Avelar-Barreca corrisponde alla realtà. Barreca è un ’95 che l’anno scorso è stato tra i migliori terzini della Serie B».
Giulini: «Nainggolan è una trattativa importante per Cagliari e Roma, cercheremo di non andare alle buste fino all’ultimo. Il nostro approccio come società non deve cambiare, quello che non riguarda la parte sportiva andrà avanti. Aprire uno store al centro della città, ampliare quello di piazza Unione Sarda, il progetto della Football Academy andrà avanti come tutte le le altre iniziative. Per i soldi dei diritti televisivi andremo in difficoltà, il paracadute di cui non conosciamo gli importi a causa del Parma non basterà a coprire i costi della B. Il Cagliari andrà avanti anche grazie alle importanti cessioni».
Rastelli: «La B è un campionato imprevedibile, Catania e Cesena saranno le avversarie con cui il Cagliari si giocherà la A diretta, ma dobbiamo aspettarci le outsider come Carpi e Frosinone. L’Avellino era al corrente che in caso di chiamata di una squadra di A o di un’offerta irrinunciabile io sarei andato via. Cagliari per me è irrinunciabile, è una squadra importante, rappresentiamo un’isola intera ed era il massimo che potesse capitarmi».
Giulini: «Rappresentiamo tutta la Sardegna e questo lo dovranno capire anche i giocatori che si devono tatuare addosso questa maglia, mi ricordi gli anni di Conti che la portava con un orgoglio pazzesco. Tutti i giocatori si sono trovati benissimo, ma devono sentirsela addosso. I giocatori devono sudare la maglia ad ogni partita fino all’ultimo minuto».
Rastelli: «Allenatore di riferimento? Non ne ho uno, io sono Rastelli e faccio il mio calcio, diverso da tutti gli altri. Mi piace costruire il sistema di gioco in base ai giocatori a disposizione sfruttando al meglio le loro caratteristiche. Come ogni allenatore cerco di aggiornarmi e migliorarmi, ma è il lavoro settimanale che mi fa cambiare».
Giulini: «De Sanctis e Storari sono voci uscite per l’affare Nainggolan. Noi vogliamo ripartire dai portieri che abbiamo, ma anche da uno di esperienza non so se sarà Brkic o un altro».
Capozucca: «Il Cagliari non deve partecipare alla B, deve vincere, stiamo cercando giocatori che possono fare al caso nostro».
Giulini: «Mi sarebbe piaciuto tantissimo salvarci con un allenatore sardo, come Zola o Festa. Purtroppo Gianluca non conosce la categoria e non ci possiamo permettere di ripartire da lui in B. Se ci sarà anche il Parma sarà la B più forte degli ultimi dieci anni. Se avessi potuto continuare con Zola e Festa l’avrei fatto, Marroccu è stato un grande perché si è fatto da parte capendo che in minima parte ha fatto degli errori. Con Matteoli parleremo settimana prossima. Si occupa da 10 anni del settore giovanile e non credo che uno possa restare così a lungo a fare la stessa cosa. Ci vuole rinnovamento. La nostra volontà non è di fare una squadra e una società meno sarda. Avremo sei-sette sardi in rosa, se di questi faranno parte Cossu e Pisano non lo so ancora».
Rastelli: «Beretta? L’ho conosciuto martedì a Milano, abbiamo poi parlato anche del settore giovanile e di come rapportarci in futuro. Lui sta facendo un ottimo lavoro con grande passione, attraverso Max Canzi, allenatore della Primavera, seguirà il ritiro per capire la mentalità che voglio dai giocatori. Un allenatore che ha inciso molto nella mia carriera è Orrico alla Lucchese».
Giulini: «Beretta ci ha consigliato due ragazzi dell’Avellino su cui abbiamo messo un’opzione, l’attaccante Spina e un difensore di cui non ricordo il nome, abbiamo risolto così. Rastelli ha firmato un triennale, ma il suo contratto non è legato esclusivamente alla promozione del Cagliari, resterà con noi anche in caso di B».
Rastelli: «In linea di massima abbiamo già buttato giù un’idea per il ritiro. Dal 12 ad Assemini fino al 16 e poi proseguiremo in una località che dovremo ancora decidere».
Dichiarazioni riportate dai nostri inviati Sergio Cadeddu e Roberto Carta