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LIVE – Gabriel si presenta: «Felice di essere arrivato a Cagliari»
Gabriel è stato presentato alle 15 ad Asseminello
È già tempo di presentazioni per Gabriel. L’estremo difensore brasiliano, sbarcato ieri all’aeroporto di Elmas, ha parlato questo pomeriggio ad Assemini. Chiuso al Milan dall’enfant prodige Donnarumma, il classe ’92 arriva in rossoblù con la formula del prestito fino al termine della stagione. In Sardegna il 24enne scuola Cruzeiro trova i connazionali Rafael, Joao Pedro e Farias. Il rossoblù per continuare a crescere, questa la scelta di Gabriel: «Sono molto contento di essere qui, mi aspetto un grande girone di ritorno da parte del Cagliari e voglio dare il mio contributo. Arrivo con umiltà, voglio aiutare la squadra e fare il mio dovere. I numeri dicono che la difesa ha bisogno di migliorare, ma tutti siamo consapevoli di ciò. Lavoreremo ogni giorno con grande dialogo per migliorare questi numeri. Difendere bene è importante, cercheremo insieme di fare meglio per aiutare il Cagliari».
CAGLIARI VISTO AL MEAZZA – «Il Cagliari a Milano mi ha fatto un’impressione molto positiva. Non ho visto tante occasioni per il Milan, pur giocando bene. I rossoblù hanno giocato stretti, determinati per il risultato nonostante quel gol che ci ha fatto perdere la partita. Montella ci aveva avvisato della qualità del Cagliari, il Milan doveva stare molto attento».
ACCOGLIENZA ROSSOBLÙ – «Noi brasiliani ci troviamo bene, trovare miei connazionali qui mi ha fatto piacere e anche Bruno Alves parla portoghese: motivo in più per trovarsi subito. Ho trovato un ambiente fra i portieri del Cagliari che è difficile da spiegare, c’è grande armonia e ci si aiuta a vicenda».
CARRIERA – «Nella vita si fanno scelte, in carriera acquisti saggezza anche dagli errori. Cerco sempre di imparare per non sbagliare ancora. A Napoli ho imparato tanto con Reina e Sarri, sono giovane e ho giocato poco senza traumi. A Carpi era una realtà più piccola che mi ha dato l’opportunità di farmi vedere. Cagliari è un altro livello, tengo i piedi per terra e voglio fare bene in allenamento sperando di giocare grazie al buon lavoro».
GABRIEL E RAFAEL: CHI IL NUMERO UNO? – «Concorrenza con Rafael? Dovete chiedere all’allenatore, io vengo qui per lavorare a prescindere dalla maglia da titolare».
PERCHÉ PORTIERE – «Da ragazzino facevo l’attaccante ma in Brasile è normale cominciare così. Mi sono innamorato del mio ruolo perché il portiere si veste diversamente e ha attirato la mia attenzione: ho provato e mi è piaciuto giocare fra i pali».
VERSO IL GENOA – «La partita di domenica sarà difficile, il Genoa gioca un calcio intenso. Verranno qua con tanta voglia ma noi dobbiamo averne di più. Prepariamo la partita già in allenamento per essere pronti mentalmente, il portiere deve preparare tecnica e mente. Partita dopo partita si migliora, io sono tranquillo. Sono stato in panchina per un anno e mezzo dopo una stagione positiva, ma ho imparato comunque tanto e lo considero un periodo di preparazione. Cerco di prepararmi al meglio per domenica, deve essere pronto chi giocherà e chi sarà in panchina».
GRUPPO – «Con Rastelli ho parlato, sono un normale giocatore del Cagliari e ci si parla come con tutti gli altri. A Cagliari ho trovato un ambiente bello e pulito, ovviamente faccio amicizia prima con i portieri perché ci si allena a parte. Non ho ancora cantato nello spogliatoio, devo scegliere cosa presentare. Magari in italiano, chiederò consiglio a mia moglie che è musicista».
AMICIZIA CON NEYMAR – «Ho giocato con Neymar, è un giocatore spettacolare e un ragazzo che vive con allegria sia la vita che le partite. La sua forza è la gioia».
SCUOLA VERDEORO – «I portieri brasiliani vengono da una scuola importante, qui ricordo campioni come Taffarel e Dida. Mi piaceva anche Julio Cesar all’Inter. Donnarumma è giovanissimo ma è spettacolare. Lavora tanto e mi sono trovato benissimo con lui. Ha potenzialità impressionanti».
SOGNO NAZIONALE – «La Nazionale? Il Brasile ha tanti portieri forti, per essere paragonabili bisogna giocare e a partire da quel momento potrò cominciare a considerarmi disponibile. I portieri che vestono ora il verdeoro sono comunque fortissimi. Con le nazionali giovanili ho sempre fatto parte del giro, poi ho avuto la fortuna e la grande emozione di esordire in nazionale prima ancora di esordire nel club».
PERCHÉ CAGLIARI – «Tutti quelli con cui ho parlato mi hanno consigliato Cagliari come bella esperienza e posto dove si sta bene. Anche Storari, che ho incrociato durante le visite, me ne ha parlato bene. Il futuro? Non so delle trattative, ma credo che i club potranno parlare prima di giugno e io voglio solo fare del mio meglio».
Dal nostro inviato Sergio Cadeddu