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Rastelli e Capozucca alla vigilia di Cagliari-Brescia: «Uniti verso un solo obiettivo»
La ferita della sconfitta di Ascoli è ancora aperta. I tre k.o. consecutivi al Sant’Elia contro Novara, Perugia e Spezia sono tutt’altro che dimenticati. La Serie A non è a rischio, ma nel momento decisivo della stagione il Cagliari deve assolutamente ripartire. Domani al Sant’Elia (ore 15) arriva il Brescia e l’obiettivo, come per ogni partita, sono i 3 punti. Alla vigilia della gara, Massimo Rastelli ha parlato in conferenza stampa ad Asseminello.
Insieme al tecnico del Cagliari si è presentato in sala stampa anche il direttore sportivo Stefano Capozucca: «La mia presenza qui è inusuale, il mister non ha bisogno di accompagnatori. Io sono qui per rappresentare la società in un momento in cui il Cagliari è in difficoltà quanto a risultati. Si rincorrono voci sulla società e voglio chiarire che siamo tutti uniti verso l’obiettivo, che è quello di tornare nella categoria che ci appartiene. Il presidente era rammaricato perché un’intervista a un importante quotidiano ha travisato le sue parole. L’obiettivo è importante e vogliamo ottenerlo a tutti i costi».
Rastelli conferma le parole del ds: «Il direttore ha confermato quello che ho sempre sentito, ossia la vicinanza di tutte le componenti del club. Ho un costante punto di riferimento nel direttore stesso e nel presidente. Non ho mai sentito distanza fra di noi. Sono consapevole degli ultimi risultati e non faccio finta di non vederli, ma abbiamo fatto tanto bene prima che anche ora abbiamo un margine di vantaggio sulle terze e la Serie A è a portata di mano. Serve un ultimo sforzo».
INFORTUNATI – «Di Gennaro non ha recuperato, mentre Ceppitelli ultimamente ha lavorato bene ed è convocato. Sappiamo che in 90 minuti può succedere di tutto, si è visto ad Ascoli. Ci prepariamo come se fossimo noi la squadra inferiore per ottenere il massimo, sapendo però di essere superiori. Stiamo migliorando nelle prestazioni, anche se paghiamo caro ogni episodio come non succedeva fino a qualche tempo fa. Siamo compatti verso l’obiettivo».
RITIRO – «A volte si decide di stare insieme per curare ancora meglio tutti i particolari senza il rimorso di aver tralasciato qualcosa. E’ da luglio scorso che tutti qui lavorano per l’obiettivo, ora è vicino e se serve un piccolo sacrificio si fa con la massima serenità».
BRESCIA – «Quella col Brescia è per noi una partita importantissima, poi certamente ha un sapore tutto suo dall’andata. Quel che è stato è stato, dobbiamo solo pensare a vincere senza farci distrarre da altro. Il Brescia è squadra sbarazzina che attacca con tanti uomini, soprattutto con gli esterni con giocatori molto bravi. Morosini è bravissimo ad agire fra le linee e Caracciolo è sprecato in B: sa fare tutto in attacco. Anche Mazzitelli è molto bravo. Giocano un calcio frizzante, ma domani in campo dobbiamo esserci solo noi».
FUTURO – «Il fatto che le voci si rincorrano intorno al mio nome è normale, io vado avanti consapevole del lavoro immane fatto finora. So cosa ho dato e cosa posso dare, sempre a testa alta so di essere sotto inchiesta fino alla prossima vittoria. Questo mondo è così».
FORMAZIONE E ATTEGGIAMENTO – «Vedo i giocatori tutti i giorni e so chi dà l’anima, uno di questi è di sicuro Sau. Gli infortuni in serie lo hanno frenato. Devo fare tante valutazioni, anche supportare un calciatore e cercare di recuperarlo in tutti i modi. Ho sempre fatto le mie scelte. Dietro ho quattro centrali a disposizione, qualcuno al meglio e qualcuno meno: in questo momento conta poco, chi scende in campo deve dare il massimo a prescindere, che sia per forma fisica o personalità. Lavoriamo per avere sempre un atteggiamento vincente, sappiamo di impiegarci un po’ a raggiungerlo e a volte serve un episodio: è sottile la linea fra aspetto psicologico e qualità, questa è una squadra fin troppo responsabilizzata e questo a volte frena. I ragazzi devono essere liberi di scendere in campo con la mente leggera, come successo fino a un certo punto del campionato. Il gruppo è molto armonioso, i risultati non hanno incrinato nulla ma è ovvio che pesino dal punto di vista della fiducia in sé stessi. Dobbiamo ritrovarci e riuscire a tornare quelli di prima, non abbiamo 11 punti di vantaggio per caso su organici straordinari come quelli di Spezia e Bari».
OBIETTIVO RIPARTIRE – «Dalla partita precedente a quella contro il Pescara (Latina, ndr) abbiamo cominciato a perdere giocatori, questo ha un po’ minato le certezze e sono arrivate delle batoste che non hanno aiutato. Abbiamo ritrovato smalto con le due vittorie di Vicenza e Modena, dopo di allora sono arrivate prestazioni ma non punti: è il momento di essere meno belli ma più pragmatici. Storari è il nostro capitano, quindi è lui che in certi momenti si fa carico delle sensazioni del gruppo e anche di dargli una scossa».
La conferenza si chiude come si è aperta, ovvero con Stefano Capozucca: «Storari dalla Juve si è portato dietro la voglia di vincere: dopo ogni sconfitta è così arrabbiato. Per fortuna che ci sono queste manifestazioni di grinta e voglia di vincere»
Dichiarazioni riportate dal nostro inviato ad Assemini Sergio Cadeddu