2015
Storari torna a Cagliari: «Sono felice di essere qui, giocheremo per vincere»
Dopo sette anni Marco Storari torna a Cagliari. L’ultima volta nel 2008 era stato fondamentale per la salvezza della squadra di Davide Ballardini che prima del suo arrivo si trovava all’ultimo posto. Oggi ritrova i rossoblù in Serie B, ma ancora una volta sarà il portiere proveniente dalla Juventus il protagonista designato per il rilancio del Cagliari.
Ad Asseminello Storari ha tenuto la sua prima conferenza stampa da rossoblù, affiancato dal direttore sportivo Stefano Capozucca.
Il ds ha aperto la conferenza: «Siamo qui per presentare Storari, un giocatore importante anche come uomo. Noi cercavamo un portiere ma soprattutto un uomo da cui ripartire e con Giulini abbiamo individuato subito in Storari il nome giusto. Non è stata una trattativa facile perché Storari aveva molte richieste. Siamo molto felici che Marco abbia scelto questo progetto».
Storari spiega la sua scelta: «Perché Cagliari? Ci sono diverse componenti che mi hanno portato a venire qua. E’ stata una scelta difficile che ho fatto in maniera serena perché ho tanto entusiasmo. Passare dalla Juve alla B? Si gioca sempre a calcio, certo è una categoria diversa ma io mi sento ancora un ragazzino. Ho accettato volentieri proprio perché mi sento di affrontare questa sfida, porterò esperienza nello spogliatoio».
Il portiere racconta del suo primo giorno e di come nel 2008 sarebbe dovuto restare: «Sono arrivato il primo giorno in ritardo e al primo allenamento mi sono spaventato perché ho visto giocatori molto più giovani di me. Ho un ottimo ricordo di Cagliari, con Cellino avevamo l’accordo per restare anche nella stagione successiva ma il cartellino era di proprietà del Milan. Cagliari è una piazza importante e son contento di tornare. Mi hanno convinto le parole del presidente, anche il direttore ha fatto uno scommessa perché è sceso in B da una società importante. Ho firmato un biennale e non nascondo che questo abbia influito sulla mia scelta».
L’ultima volta di Storari: «L’ultimo campionato di B l’ho fatto a Messina 12 anni fa, vincendolo. Credo che a prescindere dalla B e dalla A bisogna costruire una mentalità vincente. Ho parlato con il mister e anche lui è convinto di poter far bene. Con i tifosi del Cagliari mi ero lasciato benissimo. Con Giulini ho parlato al telefono più di una volta e mi ha messo il fuoco dentro. Mi sono sentito emozionato e importante e non ci ho pensato due volte. Se ho giocato contro Rastelli? Me l’ha ricordato lui l’altro giorno, dice che gli feci una gran parata».
Il prossimo campionato sarà da protagonisti: «Tutti ci affronteranno con il contello tra i denti, saremo la squadra da battere. La scommessa è sia mia che del club, io convincerò la società ad aver fatto la società».
Reparto portieri: «Cragno? Avrò modo di parlarci e dargli qualche consiglio. L’ho visto lo scorso anno e mi è piaciuto, può giocare in B ad occhi chiusi. In Italia siamo abituati ai grandi portieri e soprattutto ai giovani in piazze importanti non viene perdonato nulla. Con Colombo credo che il reparto sia completo, ha dato il suo contributo al Napoli in questi anni. Cragno avrà una lunga carriera davanti, è solo un classe ’94».
A Cagliari Marco Storari torna dopo anni di vittorie in bianconero: «Alla Juve sono stati i cinque anni più belli della mia carriera anche se ho giocato poco. Sono arrivato con Agnelli, una società nuova che ha iniziato a vincere. Sono stati cinque anni indimenticabili. Mi sono trovato bene perché davanti avevo il portiere più forte del mondo, per me è stato un onore. Anche se stavo in panchina, non c’erano titolari o riserve»
Maglia e mercato: «La 13 come nel 2008? Vorrei prendere la 30. Congili alla società su qualche giovane bianconero? Ci penserà Capozucca. Io mi sento un pischello, ma ho 38 anni e ieri ho iniziato a dare i primi consigli alla squadra. E’ stato solo il primo allenamento e ci vorrà tempo per conoscere la squadra»
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Un unico obiettivo: «Noi giocheremo il campionato per vincere. Ci vorrà anche il supporto dei tifosi. Ho tanta voglia di giocare, l’avevo anche alla Juve, ma adesso non vedo l’ora che arrivino le partite per scendere in campo. Fame? Ci sono talmente tanti giovani che a quell’età è impossibile non avere fame. Io metterò a disposizione non solo le mie qualità da portiere ma anche umane. Perché i tifosi dovrebbero abbonarsi? Perché lotteremo per vincere il campionato e i tifosi che non si abbonano non vedranno le nostre vittorie»
Voglia di vincere: «In questi sette anni sono invecchiato ma anche migliorato. Alla Juventus mi sono abituati a vincere ed è una mentalità che porterò anche qua. La cosa fondamentale sarà il gruppo, bisognerà lottare tutti insieme, remare tutti dalla stessa parte perché solo così si vince».