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2014

LIVE – Zola torna a casa: «Continuerò con il 4-3-3 di Zeman. Questa squadra sa come salvarsi»

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Gianfranco Zola torna a casa. Il Cagliari riparte dall’uomo che dieci anni fa riportò i rossoblù in Serie A. Dieci come il numero che aveva sulle spalle. L’ufficialità del suo ritorno è arrivata alla vigilia di Natale, dopo l’esonero di Zdenek Zeman. The Magic Box sotto l’albero. La sua avventura parte, però, oggi ad Asseminello, con la conferenza stampa di presentazione e il primo allenamento. E noi siamo ad Asseminello per raccontarvi il primo Zola Day!

Oltre al nuovo allenatore rossoblù, c’è anche il presidente Tommaso Giulini: “Per noi è un grande piacere e un onore accogliere il ritorno di Zola al Cagliari Calcio”.

Prima di iniziare Zola dedica un messaggio all’allenatore della Torres: “Un messaggio di augurio a Vincenzo Cosco per un pronto recupero per riaverlo al più presto seduto in una panchina”.

Poi si torna al Cagliari “Per me questo è un posto speciale. Per me rappresenta tanto, come sardo. Ho l’opportunità di lavorare in una società che ha delle idee e una filosofia che mi piace. Mi dispiace trovare il Cagliari in difficoltà, con tutto il rispetto per la società e chi mi ha preceduto. Per me è un piacere dare un contributo. Dal punto di vista tecnica non cambierà molto: Zeman per me resta un maestro, da parte mia si continuerà con il progetto e migliorarlo dov’è possibile e renderlo funzionale

Secondo Giulini l’esonero di Zeman non cambierà le cose: “Il progetto va avanti, il vero protagonista è il Cagliari Calcio anche se è cambiato uno degli attori. Noi vogliamo portare la società a diventare importante a livello internazionale. I valori che rappresenta mister Zola, la sua tenacia, la sua voglia di lavorare, l’esperienza internazionale. Non vedo nulla di inalterato rispetto a quello che vi ho detto in estate. Non a caso nel comunicato abbiamo segnalato l’esperienza internazionale sia di Zola che del suo secondo Pierluigi Casiraghi

Zola ha già visto i rossoblù quest’anno: “Ho visto il Cagliari due volte in stagione, contro il Catania e il Milan ed era una delle squadre che mi è piaciuta di più. Una squadra come il Cagliari deve poter lavorare in simbiosi, c’è bisogno della collaborazione di tutti. Questa è una squadra che attacca benissimo, ma deve imparare a difendere benissimo, a partire dagli attaccanti”.

Giulini svela anche un retroscena sull’esonero di Zeman: “Le motivazioni le tengo per me, ma vi posso dire che la gara con la Fiorentina è stata la svolta in negativo. Sentir dire ai ragazzi di aver giocato bene dopo aver perso per 4-0 ha fatto perdere fiducia alla squadra. Capisco che sia stata una scelta impopolare ma da presidente ho ritenuto giusto fare questa scelta. Ho letto poi che prendere Zola è stata una scelta di marketing: sono cazzate!”

Zola arriva da due esperienze oltremanica con West Ham e Watoford, ma prima ancora era stato una bandiera nel Chelsea e conosce alla perfezione il football anglosassone: “In Inghilterra c’è un diverso modo di vivere il calcio. Tanti anni fa quando lasciai il Chelsea ero convinto di aver maturato dell’esperienza importante per dare una mano qua. E così lo penso oggi da allenatore anche se capisco che non sarà facile. Sono qua per aiutare a crescere i giocatori e loro aiuteranno me. Ci sono giocatori importanti come Conti, Cossu, Rossettini e Pisano, ma il piedistallo se lo devono costruire da soli. Io sono aperto a qualsiasi soluzione, non faccio io la formazione, sono i giocatori a farla: faccio giocare chi è più in forma e chi lo merita. In Inghilterra ho fatto giocare diciotenni che meritavano al posto di trenotenni e viceversa. All’inizio dovrò fare delle scelte, ma cambieranno in base alle risposte sul campo. Non ho nessuna preclusione per nessuno. So quanto Conti e Cossu possono dare per il cuore che hanno per questa squadra. La difesa al 3? Al Watford giocavo così, ma ho iniziato col 4-3-3 e dovetti cambiare per dare equilibrio alla difesa. E’ un modulo che potrei proporre come alternativa ma voglio dare continuità a ciò che è stato fatto finora. Son contento di essere qua anche se la mia famiglia continua a vivere a Londra. Ho rifiutato delle proposte prima del Cagliari perché ritenevo giusto di cercare nuovi modi per migliorarmi. La Premier è di gran lunga superiore al calcio italiano in questo momento, ma questa è un’opportunità per crescere e diventare più bravi. Spero aiutino il Cagliari a crescere, poi vedremo. Può darsi che mi sbagli ma questo lo dirà il campo”.

Il tecnico di Oliena prosegue: “Potrei dire di essere un difensivista, ma basta andare a vedere le statistiche. Il Cagliari nasce come squadra offensiva e continuerà ad esserlo. Non vi aspettate una squadra che starà dietro, potremo farlo in qualche situazione, ma il progetto finale è una squadra portata a giocare all’attacco. Lo staff per il momento è composto da Casiraghi, ci sarà Oscar Erriu che lavorava nello staff precedente, Sebastiano Porcu che era con me al Watford per l’analisi video, Ibba per quanto riguarda l’aspetto fisico, Facciolo il preparatore dei portieri del vecchio staff più una/due persone che potranno essere aggiunte”.

Giulini interviene in proposito: “Confermo le indiscrezioni per portare il preparatore Stefano Rapetti, che ha lavorato con Stramaccioni e prima ancora con Mourinho. Stiamo trattando con l’Inter visto che non fa parte dell’attuale staff ed è in contratto con loro fino a giugno”.

Zola invece stoppa le voci di mercato: Prima di chiedere rinforzi voglio valutare la squadra in allenamento. Venire al Cagliari non è stato semplice o un lavoro che ho cercato perché ho sempre stimato Zeman. Poi sono un professionista e se serve una mano io ci sono”.

Giulini svela un altro retroscena: “Confermo tutto. Casualmente ci siamo conosciuti il giorno di Cagliari-Fiorentina, poi ha inaugurato Casa Casteddu a Londra e dopo Cagliari-Chievo ci sono stati i primi contatti anche se non voleva parlarmi in veste di allenatore. Il mister mi stava spingendo a continuare con il progetto Zeman. Alla fine sono state fatte delle scelte e abbiamo deciso di prendere Zola. L’annuncio a Natale? Era importante dopo la gara con Juve finire quella settimana d’allenamento con il vecchio staff anche se Zeman sapeva che la mia intenzione era di esonerarlo e da questo punto di vista si è mostrato molto professionale. E’ stato difficile scegliere un allenatore senza guardarlo negli occhi, attraverso i social network o senza una chiamata come Zenga che stava dall’altra parte del mondo. La società non è andata in confusione sugli allenatori, anzi forse abbiamo avuto le idee fin troppo chiare”.

Zola non ha un modello di allenatore fisso: “Ho avuto la fortuna di avere allenatore molto bravi. Uno su tutti Sacchi, ma non ne posso citare uno in particolare. Tutti mi hanno dato tanto. I modelli a cui ritengo di essere più vicino sono Zeman e Guardiola. La cosa importante ora è portare equilibrio. La squadra attacca bene, ma resta squilibrata. Ai giorni nostri poi tutti ti studiano ed è difficile proporre il gioco offensivo che hai preparato in settimana. Bisogna essere più veloci nel passare dalla fase d’attacco a quella difensiva”.

Per quanto riguarda i singoli invece: “Contro il Milan ho apprezzato oltre a Conti che fece una partita straordinaria e i soliti Cossu e Ibarbo, mi sono piaciuti Ekdal e Crisetig. Mi hanno parlato bene di Longo che ha grandissime potenzialità, il mio augurio è quello di aiutarlo a diventare grande. Anche la coppia di difesa Rossettini e Ceppitelli mi piacque molto. Il mio lavoro sarà quello di far crescere il gruppo sia individualmente che come squadra”.

Zola prosegue sulle possibili difficoltà che potrà incontrare: “Non è mai semplice subentrare in una squadra nuova a meno che non sia una squadra che vuole portare avanti una filosofia di gioco. E il Cagliari è una di queste. Trovo una squadra che dal punto di vista offensivo si esprime bene, cercherò di migliorarla magari dal punto di vista prolifico. Il Cagliari è una squadra che ho sempre seguito, parto da una buona base. Mi sono confrontato con Casiraghi e Sebastiano Porcu, penso di avere delle informazioni abbastanza buone. Non dimentichiamo poi che Casiraghi ha giocato per tre anni con Zeman. Questo spero compensi il fatto che partiamo da dicembre.”

Cambiare? Sarei un folle se volessi stravolgere la squadra. La chiave di volta sarà l’equilibrio. Cercherò di migliorare l’aspetto difensivo che parte dai difensori. Non cambierò la squadra neanche in termini di modulo ma proverò a renderla più omogena. Crisetig? Si è comportato bene in entrambi ruoli. Se Daniele gioca come contro il Milan resta uno dei più forti in Italia, Conti è una certezza da cui ripartire. Cossu sa giocare a calcio e a me piacciono i giocatori che sanno giocare a calcio, poi ha esperiena e maturità per poter giocare ovunque e vedremo lungo il campionato. Ora inizierà come ala, poi valuterò. Cercherò di far crescere i valori tecnici di giocatori come Farias, Sau e Longo. Il primo passaggio sarà mettere a disposizione di questa squadra i valori. Sappiamo che Ibarbo può prendere palla a centrocampo e fare gol, ma dobbiamo insegnargli a farlo per la squadra. Il contratto di sei mesi? E’ giusto, non ho mai allenato in Italia e la società mi vuole conoscere. Vogliamo portare a termine un lavoro che va fatto bene e poi vedremo”

Anche Giulini fa il punto della situazione: “Dobbiamo recuperare intensità nei 90′, correre più degli altri come era stato fatto prima della Fiorentina e il calcio inglese è famoso per la sua intensità. Il secondo obiettivo è recuperare le motivazioni di tutti. La terza priorità è quella di confermare Zola come grande allenatore nel panorama internazionale. La problematica sarà trattenerlo durante questi sei mesi. Zeman è una persona pulita dai giusti valori, capisco l’umore dei tifosi che era anche il mio. Ma abbiamo capito che era il momento giusto di cambiare in questo momento e solo perché c’era uno come Zola potenzialmente libero”

Zola conclude la conferenza: Ho parlato anche con Zeman. Più che altro è stato un saluto, non siamo entrati in questioni tecnico-tattiche. Io credo di essere stato un giocatore con qualità, ma non mi è mai mancata la passione e l’ardore agonistico. Questa squadra è già stata in situazioni del genere sa come uscirne. Poi non dimenticate che è anche una squadra giovane e bisogna darle fiducia. Ho già parlato con qualcuno ieri, ora andrò a preparare l’allenamento e parlerò con tutta la squadra”

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