2014

Lopez: «Attenti al Toro. Cellino? Per me resta…»

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Diego Lopez è intervenuto ai microfoni di Sky Sport alla vigilia di TorinoCagliari, match che si disputerà domani alle 15 presso lo stadio Olimpico. Il tecnico del Cagliari ha spaziato fra l’avversario di domani, la vicenda dello stadio e le voci in merito alla società.

L’AVVERSARIO – L’allenatore rossoblù non si fida dei granata: «Il Torino è una squadra forte, gioca molto bene soprattutto in casa. Giocano a calcio in un modo tale che è difficile affrontarli, anche se ultimamente hanno avuto qualche pausa. Comunque hanno 7 punti più di noi, il che non può essere casuale».

LO STADIO – Immancabile la domanda sul Sant’Elia: «Non so cosa succederà l’anno prossimo, io vorrei che lo stadio aprisse ad una capienza maggiore già dalla prossima partita. Se ne parla poco ormai perché siamo tornati a giocare a Cagliari, ma in realtà nell’impianto oggi possono entrare solo meno di 5000 persone. E’ una cosa vergognosa, non solo per noi ma anche per Cagliari e tutta la Sardegna».

IL GRUPPO – Il collettivo del Cagliari è l’arma in più secondo il tecnico: «Questo gruppo l’anno scorso ha affrontato tantissime difficoltà e anche quest’anno c’è stato qualche contrattempo. La squadra riesce a concentrarsi sul campo e questo è fondamentale. Mercoledì ad esempio hanno giocato alcuni ragazzi che non avevano trovato tanto spazio e hanno fatto benissimo: merito di un gruppo encomiabile».

FUTURO E CELLINO – Riguardo alle voci sulla società Lopez è convinto che non si verificheranno cambiamenti a breve, impossibile invece prevedere quelli che coinvolgono la panchina: «Il mio futuro? Ho ancora due anni di contratto, poi sappiamo tutti che il mestiere dell’allenatore è fatto di incertezza, basta qualche risultato negativo per essere messi in discussione. E’ una cosa che si accetta perché fa parte del mestiere. Le voci societarie? Noi andiamo avanti per la nostra strada e Cellino è presente, anche quando fisicamente è lontano. Ci è vicino, ci sentiamo spesso e parliamo solo di Cagliari. E’ il nostro presidente e io credo che lo sarà anche l’anno prossimo».

 

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