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Cagliari, Lopez: «Contro la Lazio senza paura. Difesa a 3? È presto»
La conferenza stampa di Diego Lopez alla vigilia della difficile trasferta in casa della Lazio
Prima di fuoco per Diego Lopez sulla panchina del Cagliari. Il tecnico uruguaiano aprirà la sua seconda esperienza alla guida dei sardi in casa di quella che forse, al momento, è la squadra più in forma del campionato. La Lazio, quarta in classifica, viaggia alla velocità della Juventus campione in carica (battuta a domicilio la scorsa settimana) e non vuole certo fermarsi. Il Cagliari intende riprendere il cammino interrotto oltre un mese fa e fermare l’emorragia di risultati evitando la quinta sconfitta consecutiva.
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Inizia, notevolmente in ritardo, la conferenza di Diego Lopez: «La formazione ce l’ho nella mia testa. Preferisco darla ai ragazzi. Ho un altro allenamento domani, poi vedremo. Domani a prescindere del modulo dobbiamo tenere conto che ci sono altre due partite ravvicinate. Noi dobbiamo pensare che il nostro obiettivo è la salvezza. Dobbiamo fare 34-35-36 punti per raggiungere il nostro obiettivo. Ho detto questo ai ragazzi, a prescindere da chi troviamo davanti. Dobbiamo stare stretti e compatti. Voglio aggressività quando abbiamo e non abbiamo la palla, la velocità del pallone fa la differenza».
MODULO E FORMAZIONE – «La cosa importante, oltre al modulo, è l’atteggiamento. La difesa 3? Sì, è una squadra che ha centrali e le caratteristiche per farlo. Ma va provata, non è una cosa che puoi fare subito così. I terzini? Un po’ tutti possono farlo. Padoin anche se alla Juve giocava più avanti. Van der Wiel non è il giocatore visto contro il Genoa. Dessena può farlo. L’unico di ruolo è Gregory ma deve migliorare fisicamente. Le mie scelte di domani saranno condizionate dalle partite ravvicinati che sono importanti. Oggi non penso al Benevento, penso alla Lazio. È una gara importante, dobbiamo giocarla. Loro sono forti, ma anche noi siamo forti. Loro di più, ma noi dobbiamo andare lì come squadra e poi vedremo se sono più forti di noi. È importante per noi stessi, dimostrare che possiamo andare lì a fare la partita. Il trequartista? A me piace molto, ma con caratteristiche diverse. Ionita potrebbe fare quel ruolo. Se hai un metodista molto bravo, con i suoi inserimenti può creare tanti problemi. È il ruolo di Joao Pedro, più forte tecnicamente. Cossu è più fantasista, è più grande, ma negli ultimi 20’ può dare tanto. Non è il ruolo di Barella, ma può darci una mano anche lui in quella posizione. Dipende dalle caratteristiche, a me piace cambiare».