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Lopez: «Voglio un Cagliari determinato. Il 3-5-2? Contro la Roma non cambio modulo»
Tanti pensieri per la testa di Lopez alla vigilia di Cagliari-Roma. Il tecnico di Montevideo può sorridere per il recupero di Pisacane e Miangue
Sale l’attesa in casa rossoblù. Domani sera il Cagliari riceverà la Roma alla Sardegna Arena. In piena bagarre salvezza, i ragazzi di Diego Lopez non possono più sbagliare. Alle 17.30 il tecnico uruguaiano ha analizzato in conferenza stampa le chiavi tecnico-tattiche del match. Buone notizie dall’infermeria per Lopez. «Oggi si sono allenati anche Pisacane e Miangue, non ci sono invece Castan per squalifica e Romagna. Manca Cigarini come sapete, oltre a Ceter. Pisacane e Miangue li abbiamo tenuti fuori per un po’ in modo da averli al meglio per questa partita». El Jefe continua a puntare sulla difesa a tre. «Cambiare modulo in partite così difficili è dura, lo abbiamo fatto a partita in corso ma penso di cominciare con il modulo consueto». I rossoblù sono chiamati a rispondere sul campo all’opaca prova contro la Sampdoria. «La settimana è stata basata tanto sul lavoro, dobbiamo migliorare. A Genova il brutto primo tempo ci ha condizionati, se non avessimo preso il terzo gol avremmo potuto pensare a una rimonta come all’andata. Qualche opportunità a Genova l’abbiamo avuta, ma non vale perché la partita l’avevamo iniziata troppo male. Il nostro atteggiamento deve esser completamente diverso».
ROMA AVVERSARIO DURO – «Sulla carta giocare con la Roma è durissima, devi essere un po’ pazzo e pensare che puoi fare punti. Bisogna arrivare all’obiettivo attraverso la prestazione. Le ultime prestazioni in casa sono state positive, pur con atteggiamenti diversi: dobbiamo fare una partita così, manca poco alla fine e non possiamo regalare niente a nessuno». Ora la società e Lopez cercano risposte dai giocatori. «Il direttore sportivo ha parlato di riflessioni sul mio esonero? Normalissimo quando perdi così male. La reazione della squadra è stata positiva, abbiamo lavorato con la testa giusta per cercare di cambiare questa situazione».
CAGLIARI DETERMINATO E CATTIVO – «Domani puntiamo alla prestazione, con dentro determinazione e cattiveria. La partita conta tanto e l’avversario ha più qualità, ma nel calcio non è detta l’ultima parola. Bisogna entrare in campo con il piglio giusto, tutti vogliamo vedere un Cagliari che se la gioca e pensa di fare la grande partita». Quello contro la Roma sarà un match chiave per i rossoblù, ora a soli 2 punti dalla zona rossa. «Guardiamo tutti le altre partite, domani sapremo i risultati delle altre ma dobbiamo conservare le nostre energie per quella che giochiamo noi. Sappiamo di essere davanti alla terzultima, non è la prima volta che abbiamo due soli punti di vantaggio. Dobbiamo essere consapevoli di noi stessi e della possibilità di fare una grande gara. Dobbiamo dimostrare il nostro valore sul campo, le parole non servono davanti ai fatti concreti». Contro i giallorossi Diego Farias potrebbe ritrovare la titolarità a distanza di tre mesi dall’ultima volta. «È in corsa per una maglia da titolare. Gli attaccanti fisicamente stanno bene, Pavoletti sta anche segnando e bisogna accompagnare i suoi gol con quelli degli altri».
ALLA RICERCA DEL MIGLIOR CAGLIARI – «Possibile che la Roma sia delusa per l’eliminazione, ma hanno tanti giocatori di qualità in ogni reparto. Conterà di più il nostro approccio alla partita». Lopez si aspetta un Cagliari diverso da quello delle ultime settimane. «Domenica scorsa il nostro nemico siamo stati noi stessi, non deve succedere domani. All’andata all’Olimpico abbiamo fatto poco in fase di possesso, ma molto bene in quella di non possesso. È importante ricordarci che quelli eravamo noi e dobbiamo ritornare a fare quelle cose. Dovremo cercare di mettere sul campo di gara quello che facciamo in allenamento, serve determinazione altrimenti ti impedisci da solo di essere aggressivo e propositivo. Con la Roma si può perdere, lo abbiamo visto anche all’andata, ma giocando. Domani dobbiamo giocarcela dal primo all’ultimo minuto. La grinta si trasmette tutti i giorni, non solo quello della partita. Nessuno si aspettava un approccio come quello di Genova, non deve capitare più. È stata una brutta esperienza». Il diktat dell’allenatore è voltare pagina. «Oggi i ragazzi si sono allenati molto bene, quello che si è fatto oggi bisogna rifarlo domani dando battaglia. Se ho avvertito venir meno la fiducia intorno a me? No. Non sento paura nello spogliatoio, sappiamo di aver sbagliato l’atteggiamento ma non possiamo avere paura. Siamo in ritiro anche per isolarci dalla paura che invece c’è intorno, e che è legittimata dalla brutta figura di Genova. Quelli dell’andata eravamo noi, così come quelli che hanno battuto l’Udinese. Come lo abbiamo fatto? Con più determinazione, e questa ci serve».
Dichiarazioni raccolte dal nostro inviato Sergio Cadeddu