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Macellari: «Giusto cambiare allenatore, in bocca al lupo a Zenga» – ESCLUSIVA
L’ex difensore del Cagliari Fabio Macellari ci ha raccontato la sua sul momento attuale del calcio italiano e sul campionato dei rossoblù
A tu per tu con Fabio Macellari. L’ex terzino sinistro del Cagliari, che ha militato in rossoblù dal 1997 al 2000 per poi tornare dal 2002 al 2004, è stato ospite della nostra diretta Facebook Casa CagliariNews24. In esclusiva, Macellari ci ha raccontato la sua sul momento del calcio italiano, fermo a causa dell’emergenza Covid-19, e sul campionato del Cagliari.
Macellari, che idea si è fatto del campionato del Cagliari e del cambio in panchina?
«Il Cagliari era partito troppo bene. Non mi aspettavo che andasse in Champions League o vincesse lo scudetto, ma che tenesse almeno una media come quella che aveva fino a tre mesi fa. Il cambio di allenatore doveva essere fatto prima. A quanto pare non ha saputo tenere alta l’asticella dell’attenzione dei ragazzi. Ha dimostrato di saper gestire una squadra che vince, e che vince parecchio, ma non di saper gestire i momenti di difficoltà, quando sarebbe servita più attenzione per continuare su certi livelli. A me dispiace, perché Maran è anche un buon allantore. Il cambio però è stato giusto. Auguro a Walter Zenga un grosso in bocca al lupo. Ha la possibilità di allenare una delle squadre più importanti, sicuramente la più importante della mia vita. Spero possa andare bene per i nostri tifosi».
Come si spiega il calo della squadra?
«Faccio un esempio. Quando una squadra deve salvarsi e si salva con un mese di anticipo, non lo fa apposta, ma psicologicamente ti fa mollare. Anche a me è successo quando giocavo. Questi risultati hanno in qualche modo destabilizzato l’attenzione di tutti. Però probabilmente non c’è stato nessuno capace di accorgersi di questo e di stare lì a punzecchiare tutti i giorni su certi aspetti. Il risultato poi è che per tre mesi non abbiamo vinto ed è arrivato il cambio di allenatore. Io non sono d’accordo sui cambi in corsa, ma in certi casi sicuramente serve. Non condanno i giocatori, anzi. Secondo me il Cagliari è una gran bella squadra. Serve qualcuno che tiri qualcosa in più dai ragazzi per cercare di far bene. Non si può dire quando perché non mi aspetto che domani si torni alla vita normale. Anche per il calcio bisognerà vedere cosa si inventeranno per poter concludere questo campionato».
Qual è la soluzione migliore per concludere il campionato?
«Vanno giocate tutte le partite per non falsare il campionato. Bisogna trovare una soluzione. La mia idea può essere quella di iniziare il nuovo campionato e le partite che avanzano da quest’anno giocarle infrasettimanalmente, assegnando due scudetti al posto di uno».
Cosa ne pensa di Luca Pellegrini, che oggi gioca nel suo stesso ruolo?
«Ha avuto un calo come tutta la squadra. Ha un passo pazzesco. Mi piace molto. Deve avere qualcuno che lo aiuti a migliorare e correggere certe cose come l’ultima palla, il cross e la fase difensiva. Potrei essere anche io, ma ovviamente non sono nello staff del Cagliari Calcio. Io rispetto a lui ero meglio nella fase difensiva. Ma rispetto a me e rispetto ad altri ha un grandissimo passo. Poi è giovane, può migliorare il piede e la fase difensiva. Era da molto che non vedevo un bell’esterno così. Futuro della Nazionale? Me lo auguro. Dev’essere corretto e ha grandi margini di miglioramento. Mi piacerebbe allenarlo».
Cosa ti lega così tanto a Cagliari tanto da aver deciso di tornare a viverci?«
«Per quanto riguarda il calcio, è stato bellissimo vincere il campionato al primo anno e riportare il Cagliari in Serie A dove merita di stare. Ho vissuto delle stagioni bellissime con queste stagioni».
Qual è stato il giocatore più forte con cui hai giocato?
«Troppo facile».
Ronaldo?
«Sì, ma oltre Ronaldo, mi permetto di menzionare anche il grande Fabian O’Neill. Non ho mai visto nessuno, neanche tra i grandi campioni di oggi, calciare con il destro e con il sinistro con la stessa precisione».