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Maran: «Buona prestazione, partite come questa ci fanno crescere»
Le parole di Rolando Maran dopo Juventus-Cagliari: il tecnico rossoblù sottolinea le cose da migliorare ma si tiene stretta una prestazione di livello
Uscire dall’Allianz Stadium con qualche punto era impresa proibitiva e si sapeva, alla fine il Cagliari torna a casa senza punti ma d’altro canto si porta in dote una serata fatta di grinta e spregiudicatezza. Quello che alla vigilia aveva chiesto Rolando Maran, oggi teso ma soddisfatto al termine di Juventus–Cagliari. Ai microfoni di Dazn l’analisi dell’allenatore rossoblù è chiara: «A Torino con la Juve devi fare una grande partita per portare a casa punti. Abbiamo tenuto il campo fino alla fine con ordine e personalità. Lo abbiamo fatto contro la Juventus, la squadra più forte del campionato. Sul 2-1 avevamo la consapevolezza di poter pareggiare, poi però è arrivato il 3-1 che ha chiuso i giochi. In questo momento stiamo dimostrando di essere una squadra in crescita. Aggrediamo le partite, continuando così ci toglieremo tante soddisfazioni. I tifosi ci sostengono sempre, sono i primi che credono i noi».
Prosegue poi Maran sugli schermi di Sky Sport: «C’è rammarico perché avevamo tenuto in piedi la partita nonostante un gol a freddo e un’autorete. Proprio nel finale abbiamo avuto una grandissima occasione ma loro ci hanno fatto il terzo gol. Abbiamo risposto colpo su colpo e non era facile, il pareggio lo abbiamo cercato fino alla fine ma non è arrivato. Ci sono stati alcuni episodi un po’ dubbi e dispiace, ma preferisco parlare della prestazione. Attraverso partite così si cresce, anche da oggi trarremo le cose giuste per fare un gradino in più. Non deve mai mancarci l’ambizione, ma sappiamo che dobbiamo mettere in campo prestazioni di questo tipo sempre. Dobbiamo migliorarci, superare uno step alla volta per arrivare a livelli più alti. Dobbiamo farlo domenica prossima e via di seguito, sempre. Bisogna concretizzare di più, è un aspetto che stiamo migliorando piano piano perché con la mole di gioco che creiamo dobbiamo essere più pericolosi là davanti».