Ecco mister Maran: «Per me è un piacere che il Cagliari si sia legato ancora a Pejo, l’anno scorso abbiamo lavorato in modo ottimale e in un’accoglienza ottima. Martedì avevamo le energie giuste, non siamo riusciti a fare quello che volevamo. La Juve quando è così determinata concede davvero poco. Noi abbiamo subito troppo, ma quando ci sono gap fisici e tecnici del genere diventa difficile. Sembra che non ci sia la testa, ma non è così. Eravamo convinti di fare noi quello che poi ha fatto la Juve. Conosciamo i punti forti della Spal, ma conosciamo anche i nostri e vogliamo valorizzarli».
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LA PARTITA – «Sappiamo che in questa fase del campionato le partite contano forse di più. Questa ha tanti aspetti interessanti, dobbiamo pensare che la classifica si migliora gara per gara. Manca poco alla fine della stagione è questo che cambia il peso delle gare al di là degli scontri salvezza. La partita con la Spal ci mette di fronte un avversario che sta bene. Però stiamo bene anche noi, la sconfitta di martedì non ci fa cambiare idea. Stiamo vivendo un momento positivo e dobbiamo portarlo in campo. La Spal è molto fisica e copre bene il campo, concede pochi spazi. Ci vorranno pazienza e carica agonistica, non dobbiamo andare in ansia quando ci troviamo gli spazi chiusi. Vincere domani è molto importante, manca poco alla fine e la classifica si sta delineando. Sappiamo quanto può incidere su classifica e morale».
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LA FORMAZIONE – «Devo fare qualche valutazione viste le tre gare, ma abbiamo avuto cinque giorni per recuperare. Piccole osservazioni fino alla fine. Pellegrini sta bene. Devo valutare i ragazzi per condizione e recupero. Voglio mettere in campo la squadra che dà più garanzie, tenendo ovviamente conto di tutto. Srna ha dato spinta tutto l’anno, Lykogiannis con la Fiorentina aveva fatto bene. La Juve si è messa in modo da disturbare le nostre caratteristiche. Padoin? Per un tecnico avere lui ed altri come scelte è una fortuna. Nel momento dei tanti infortuni abbiamo visto quanto conti avere una rosa forte, anche se questo ogni tanto vuol dire panchina per qualcuno. Dobbiamo saper leggere i momenti della gara, abbiamo lavorato su qualche accorgimento per avere alternative ma conta sempre l’applicazione. Oliva oggetto misterioso? Non per me, è semplicemente arrivato da un campionato molto diverso e ci vuole tempo. Certe mosse sono fatte in prospettiva, ci sono dei ragazzi che studiano per adattarsi. Vale per tutti i club».
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IL RUSH FINALE – «Dietro stanno correndo tutte. Tutti sono sul pezzo e stanno bene, questo rende la lotta più intrigante. Noi comunque dobbiamo fare la corsa su noi stessi ed essere ottimisti. Non pensiamo agli altri, siamo in condizione di guardare a noi stessi. Quota quaranta punti? Non ho mai fatto tabelle, dobbiamo solo correre per tenere a distanza i pericoli. Non ci fissiamo un numero come traguardo, ma l’arrivare più in alto possibile».
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IL CASO KEAN – «Il finale di gara con la Juve? A fine partita ho detto come la pensavo, ora credo che la coda di polemiche non faccia bene al Cagliari e a Cagliari. Detto ciò concordo con la nota del presidente».
Dichiarazioni raccolte dal nostro inviato Sergio Cadeddu