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Cagliari, Maran: «A Parma per imporre il nostro gioco»
Rolando Maran ha presentato ai media Parma-Cagliari. Le condizioni dei suoi e le chiavi per strappare punti in Emilia: la vigilia del tecnico rossoblu
Superata la sosta per le nazionali, il Cagliari è pronto ad affrontare la prima trasferta stagionale. Domani alle 15 i rossoblu affronteranno al Tardini il Parma di D’Aversa nella terza giornata di campionato. L’obiettivo è quello di invertire il trend dopo due sconfitte di fila e cogliere i primi punti stagionali. In mattinata, dopo la rifinitura, Maran ha incontrato la stampa per fare il punto sulle condizioni dei suoi e sulle chiavi del match.
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Parma-Cagliari, la conferenza stampa di Maran
La testa di Maran è alla gara di domani, ma secondo il tecnico l’aversario più insidioso del Cagliari è lo stesso Cagliari: «Dobbiamo avere grande rispetto del Parma, ma il solo timore che dobbiamo avere è di non riuscire noi a interpretare la partita con la giusta intensità. Conta quello che mettiamo in campo noi. Dobbiamo essere precisi nelle scalate, coprire il campo e non lasciare al Parma quegli spazi in cui è pericoloso. Gervinho? Ha caratteristiche che ben sappiamo, per arginarlo tutta la squadra deve fare il proprio dovere e non bisogna concedergli l’uno contro uno. In una squadra che sta cercando la sua identità gli infortuni non aiutano, ma dobbiamo andare oltre».
A CACCIA DEI PRIMI PUNTI – «La nostra squadra si è rinnovata tanto, bisogna essere bravi a trovare la quadratura quanto prima. Le due sconfitte sono arrivate per episodi strani, bisogna analizzare tutto con equilibrio. Abbiamo margini di miglioramento, dobbiamo alzare ritmo ed efficacia. L’allenatore è sempre responsabile, non è questione di sentirsi in discussione. Il calcio è così e va bene, l’unica medicina è lavorare sempre seriamente. Non penso ad altro che ad allenare al meglio la mia squadra. Il nostro obiettivo deve essere imporre il nostro gioco a Parma. Dopo aver sofferto molto per l’inizio sbagliato dobbiamo avere grandissima fame. La gara interna col Parma della scorsa stagione ha fatto venire fuori il carattere del Cagliari. Non vedo parallelismi con oggi, perché arriviamo da un passo avanti fatto con l’Inter. Le aspettative sono alte e nelle prime due gare non sono arrivati punti, ma i segnali di miglioramento ci sono. Il ritiro serve a prepararsi come si deve, noi per tanti motivi abbiamo aggiunto giocatori importanti in seguito e ciò fa sì che dobbiamo lavorare ancora per trovare l’assetto giusto».
INDIZI DI FORMAZIONE – «Ci mancano Nainggolan, Faragò, Pavoletti e Cragno. Gli altri ci sono tutti, anche se qualcuno si è allenato un po’ meno per via di piccoli fastidi e ne terrò conto. Nainggolan? Non sembra una cosa lunga, è una piccola elongazione. La personalità aiuta sempre, sia dei nuovi che di chi era già qui. Difesa a tre o quattro? Abbiamo lavorato su entrambe per avere tutte le armi a nostra disposizione per i momenti in cui servono. Avevamo trovato una quadratura con Pavoletti, poi avendolo perso dobbiamo sviluppare altre doti. Stiamo lavorando su quello, senza comunque rinunciare del tutto ai cross perché Simeone e Joao Pedro possono sfruttarli bene».
I SINGOLI – «I nazionali? Ne abbiamo avuti tanti fuori, qualcuno ha giocato di più, altri hanno viaggiato di più. Devo valutare tutto. Castro? La sua forma sta migliorando. Ogni tanto sente ancora qualche fastidio, ma sicuramente ha aumentato il suo minutaggio. Simeone? In queste due settimane si è allenato con gli altri dopo aver esordito praticamente a freddo. E’ un giocatore generoso, ha dato anche una ventata di entusiasmo per la passione con cui vive il calcio. Altri come Rog e Nandez avrebbero avuto bisogno di stare con noi nella sosta, ma non deve essere un alibi. Più tempo hai meglio ti vengono le cose, ma ora con quattro gare ravvicinate faremo di necessità virtù. Nandez? La seconda gara ha giocato solo 7 minuti con la Nazionale. Ha un fisico gagliardo e credo che non risenta troppo della trasferta intercontinentale. Olsen lo abbiamo visto poco perché era in nazionale, cerchiamo di inserirlo appieno ma per un portiere ci sono meno problemi».
NUOVE ENTRATE – Il calciomercato è chiuso, ma il club potrebbe decidere di puntare su uno svincolato per rimpolpare la rosa: «Svincolati? Ho un gruppo che si allena alla grande e vedo il piglio giusto da parte di tutti, penso solo a lavorare con chi ho perché sono sicuro che i ragazzi mi daranno soddisfazioni».
Dichiarazioni raccolte dal nostro inviato ad Asseminello Sergio Cadeddu
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