Archivio
Marco Borriello, finalmente il Cagliari
Tante estati e altrettante sessioni di mercato passate ad inseguirsi, senza mai acchiapparsi per poi finire in bella mostra in cima alla lista dei “non acquisti”. Il Cagliari e Marco Borriello, un matrimonio che non s’aveva da fare, almeno fino a questo pomeriggio quando il 34enne attaccante ha finalmente firmato con il club rossoblu.
Borriello rappresenta l’identikit tracciato da Massimo Rastelli per completare l’attacco rossoblu, dove dopo il ritorno alla base di Alberto Cerri mancava la figura di un ariete che possa far valere il fisico e giocare di sponda in determinate situazioni. Decisiva, stavolta, per l’approdo in Sardegna del centravanti, la figura del direttore sportivo Stefano Capozucca, che conosce il centravanti sin dalla sua prima esperienza al Genoa, stagione 2007/08. Una tappa che ancora oggi rappresenta forse il punto più alto, almeno dal punto di vista realizzativo – 19 i gol messi a segno in 35 presenze – di una lunga carriera che lo ha visto girovagare in lungo e in largo per l’Italia con una piccola puntata anche all’estero.
Nato a Napoli nel giugno 1982, Borriello cresce calcisticamente nel Milan, che non ha mai riposto particolare fiducia in lui. Il tour per la penisola comincia nel 2001 con la maglia della Triestina, con cui conquista la promozione in C1 e mette a segno il suo primo gol tra i professionisti. Nella stagione successiva passa al Treviso – che nel frattempo ne aveva acquisito la comproprietà – con cui esordisce in Serie C1 mettendo a segno 10 reti in 27 partite. Nel 2003 la prima esperienza in Serie A con la maglia dell’Empoli, con cui realizza la prima rete nella massima serie in 12 presenze. Dopo una breve parentesi di ritorno al Milan (4 presenze nel 2003/04), seguono le esperienze con le maglie di Reggina, Sampdoria e ancora Treviso, stavolta in Serie A, mettendo a segno 9 gol in tre stagioni. Nel 2006/07 altra breve parentesi al Milan prima della splendida annata con il Genoa, chiusa al terzo posto in classifica marcatori alle spalle di Del Piero e Trezeguet.
La splendida stagione con il Grifone, oltre a consegnargli il pass per l’Europeo 2008 di Austria e Svizzera, convince il Milan a riportarlo alla base: i rossoneri lo riscattano per un conguaglio in denaro più la comproprietà di Davide Di Gennaro, attuale regista rossoblu. La stagione 2008/09 è falcidiata dagli infortuni e mette insieme una manciata di presenze; torna a disposizione l’anno successivo e, complice la fiducia di Leonardo e gli assist di Ronaldinho, si rivela il miglior marcatore rossonero con 15 gol. Nell’agosto 2010 viene però ceduto alla Roma, dove in due stagioni mette insieme 41 presenze e 11 reti, poi la parentesi con la Juventus nel 2012 – esordio nell’1-1 interno proprio contro il Cagliari – con cui fa in tempo a vincere lo scudetto prima di tornare al Genoa dove segna 12 gol in 28 presenze.
Il ritorno alla Roma nel 2013/14 è il preludio alla fase discendente della carriera: 1 solo gol in 11 presenze prima della brevissima parentesi al West Ham, chiusa con appena 2 presenze all’attivo. A gennaio 2015 la terza esperienza con il Genoa, poi in estate si accasa al neopromosso Carpi con cui mette a segno 4 gol in 12 partite, stesso bottino collezionato negli ultimi sei mesi della scorsa stagione in 15 presenze con la maglia dell’Atalanta. In totale, sono 12 le squadre con cui ha giocato in carriera, mentre in Serie A sono 289 le presenze con 79 gol all’attivo.
Ora che finalmente è approdato al Cagliari, resta da vedere quale sarà il suo ruolo in maglia rossoblu: quello di semplice comparsa oppure se sarà in grado di ritagliarsi uno spazio importante e segnare ancora tanti gol come altri bomber avanti con gli anni hanno dimostrato nelle ultime stagioni. Di certo Borriello arriva a Cagliari con le migliori intenzioni: in queste settimane a Ibiza si è costantemente tenuto in forma, il resto come sempre lo dirà poi il campo.