Focus
Marin-Cagliari: tra amore e pazienza
Dopo le prime due partite non ha pienamente convinto, ma sulla Gazzetta Di Francesco chiede pazienza. E intanto Marin continua a lavorare
Nelle prime due gare di campionato gli sono state affidate le chiavi del centrocampo rossoblù. Ma dalla cabina di regia, fino a questo momento, ha lasciato intravedere qualche sprazzo di genio; poco, comunque, e non abbastanza a conquistare in 180 minuti il cuore dei tifosi sardi. Ma a Razvan Marin la piazza cagliaritana piace, e il romeno lavora duro per ambientarsi in fretta al nuovo tipo di gioco. Sulla Gazzetta dello Sport si racconta il giovane ragazzo del 1996, arrivato dall’Ajax dopo l’esperienza allo Standard Liegi.
PAZZO DI CAGLIARI – Un ragazzo semplice che ha scelto Cagliari sopra Samp e Torino grazie a un video che lo staff del club gli ha mandato sul telefono. La bellezza della città che lo ha incantato e gli ha fatto scegliere la Sardegna come punto di rinascita dopo una stagione all’Ajax dove non ha mai brillato. E per Cagliari e Di Francesco lui ha lavorato da subito, imparando le basi dell’italiano per migliorare subito l’intesa con allenatore e compagni.
LUCI E OMBRE – E anche se non sembra aver convinto nel centrocampo rossoblù nelle prime due partite, è comunque il centrocampista con più passaggi completati della squadra contro la Lazio, e nei 70 minuti giocati alla Sardegna Arena ha recuperato un totale di sei palloni. Statistiche non bruttissime, ma che risaltano poco agli occhi della tifoseria, pur parlando di un giocatore che dovrà fare principalmente tanto lavoro oscuro nella linea mediana rossoblù.
DI FRA CHIEDE CALMA – E Di Francesco, che Marin lo ha voluto personalmente, chiede pazienza a tutti i tifosi: «Razvan l’ho voluto io, ma dobbiamo dargli un po’ di tempo». Tempo che serve a chi è alla prima esperienza in Serie A. E per questo il tecnico abruzzese lo usa senza abusarne, per portarlo gradualmente al top della forma tecnico-tattica prima che fisica. Anche perché Marin si è sempre ambientato lentamente: l’esempio lampante è allo Standard Liegi, dove dopo qualche mese di difficoltà è diventato il fulcro del gioco della squadra belga. E allora pazienza, aspettando un nuovo Marin che per Cagliari già va matto.
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