2013
Massimo Zedda: “Sant’Elia disponibile, ma con un canone d’affitto ancora da determinare”
Il Cagliari torna al Sant’Elia? Difficile, se non impossibile, al momento. Anche se il sindaco Massimo Zedda, parlando ai colleghi de “L’Unione Sarda”, non esclude questa possibilità: “Il Sant’Elia è a disposizione, in attesa che partano i lavori. Ma il Cagliari deve chiedere di poterlo utilizzare“. Ancora più chiaro era stato in occasione del consiglio comunale dello scorso 5 marzo: “Se la società Cagliari Calcio chiedesse di poter utilizzare lo Stadio Sant’Elia, e questo è un passaggio fondamentale, non ci sarebbero ostacoli da parte del Comune. Ma servirebbero i tempi giusti per i lavori da effettuare dopo la scelta della società di andare via da Cagliari, servirebbe il pagamento di un canone d’affitto ancora da determinare. E’ bene chiarire che da parte di questa amministrazione c’è la massima disponibilità“. Il primo cittadino ha voluto ricordare che “dal punto di vista amministrativo lo stadio Sant’Elia è nella disponibilità del Comune. La concessione prima vigente con il Cagliari Calcio, che sarebbe comunque scaduta al termine di questo anno solare, è stata rescissa dall’ufficio Sport con la determinazione 7519 del 24 agosto 2012. La motivazione di quell’atto è nelle gravi e continue violazioni dei termini della convenzione da parte del Cagliari Calcio. In particolare nella violazione quasi integrale dell’obbligo a versare al Comune il non proprio esoso canone annuale di 50mila euro, il cui mancato pagamento il Comune ha lamentato fin dall’inizio della convenzione. La società, il 20 novembre 2012, ha riconsegnato al Comune le chiavi dello stadio in assenza di qualunque procedura di formale contraddittorio. L’impianto è stato trovato in condizioni di notevole disordine amministrativo, non libero da persone o cose“.
Non mancherebbero, però, alcuni contenziosi da rispettare: “Pesa sulla possibilità di immediato reimpiego del Sant’Elia lo stato delle vicende giudiziarie che oppongono il Comune di Cagliari al Cagliari. Sono due: un primo giudizio nel quale, in primo grado, il Cagliari Calcio è stato condannato a pagare al Comune una somma che alla fine si aggira sui due milioni di euro. Giudizio appellato dalla società e attualmente in attesa di definizione da parte del giudice. Un secondo giudizio, invece, nel quale il Cagliari chiede al Comune il pagamento della somma di 25 milioni di euro a titolo di rimborso per i lavori di manutenzione fatti per conto del Comune nello stadio e di risarcimento per danni che la Società assume di aver subito per fatti imputabili al Comune di Cagliari. Per quest’ultimo giudizio è stato chiesto un Accertamento tecnico preventivo (ATP), attualmente ancora in corso e, con ogni probabilità, di prossima conclusione“.
Per utilizzare eventualmente il Sant’Elia, sarebbe necessario “stabilire la capienza massima di spettatori ammessi al fine di verificare la sussistenza dei requisiti minimi“. Due le ipotesi: “Lo smontaggio delle tribune in metallo, da parte del Cagliari Calcio, e l’asportazione dei tornelli, tutti trasferiti a Is Arenas, e la manomissione dell’impiantistica antincendio, adeguata alle predette tribune, impedisce di fatto l’utilizzo per una capienza superiore a 5.000 spettatori. Qualora invece si optasse per un numero di spettatori ricompreso tra i 5.000 e i 10.000 non ci sarebbe l’obbligo di disporre dei tornelli ma l’esame da parte della commissione provinciale presieduta dal prefetto potrebbe richiedere di installare un impianto di telecamere a circuito chiuso non più disponibile a causa di un furto avvenuto prima della riconsegna dello Stadio a questa amministrazione. Il numero di 10.000 spettatori potrebbe essere raggiunto utilizzando una tribuna di proprietà comunale di 1.000 posti e noleggiandone altre quattro da disporre nel settore curva nord e distinti. In relazione a una valutazione delle spese si ritiene di poterle contenere nei 200.000 euro per la soluzione a 5.000 spettatori. Non risulta invece immediatamente valutabile quella dei 10.000 spettatori dovendosi provvedere al reintegro dell’impiantistica smontata dal Cagliari Calcio. Si può ipotizzare in questo secondo caso una spesa di circa 500-600mila euro. Al termine dei lavori potrà essere chiesta la verifica della Commissione di Vigilanza per il Pubblico Spettacolo e, in caso di esito positivo, lo stadio potrà essere nuovamente utilizzato”.