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Esposito: «Cagliari-Napoli? Penso che i partenopei debbano…»

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Mauro Esposito, ex attaccante del Cagliari, ha rilasciato delle dichiarazioni verso la partita contro il Napoli di Antonio Conte

Mauro Esposito è stato ospitato da una trasmissione radiofonica in vista della gara valid aper la 4a giornata del campionato di Serie A 24-25, riporta CalcioNapoli1926. L’ex attaccante del Cagliari ha rilasciato delle dichiarazioni verso la partita contro il Napoli di Antonio Conte. Le sue parole:

CAGLIARI ISOLA FELICE – «Le pressioni ci sono, però si sta bene. A Cagliari puoi sbagliare n po’ di più, e poi nessuno ti punisce. A Roma, se sbagliavi, rischiavi di rimanere in panchina. In Sardegna sono arrivato a 21 anni, riuscivo ad esprimermi con serenità, avevo voglia di giocare e di mangiarmi il campo: c’erano tutti i presupposti per fare bene e sono stati sei anni ad alti livelli. A Roma invece ero reduce da un infortunio al ginocchio. Sicuramente non ho sfruttato le occasioni per fare bene; tra l’altro, non era facile farsi spazio in un gruppo che era ricco di talento».

CAGLIARI-NAPOLI – «Ranieri è stato un allenatore pratico, non vedevi la squadra giocare bene. Ero sicuro che avrebbe salvato il Cagliari. Con Nicola, invece, ho visto qualcosa di positivo. Ho visto la voglia di fare la partita, che non è facile per una squadra piccola. Il Napoli deve stare attento perché è una partita aperta e può succedere di tutto. Certamente il Napoli è più forte e può vincere, ma al Sant’Elia il Cagliari vuole fare bene».

CON L’ITALIA – «Farei comodo alla Nazionale? Penso di si. Molte squadre giocano con gli esterni, quindi in Nazionale non ci mancavano. Avevo fatto benissimo a Cagliari in quegli anni e quindi le convocazioni me le sono meritate: le convocazioni di Lippi significano che meritavo di far parte di quel gruppo. 6 presenze? Si, poi ebbi un grave infortunio al ginocchio. Lippi mi aveva convocato anche nel pre-ritiro di maggio, ed io rimasi fuori dai 23 definitivi. Non toglie che ho fatto parte di un gruppo che poi ha vinyo il Mondiale. Rimpianto? Direi di si, per due anni avevo fatto tutte le qualificazioni. Se non avessi avuto quell’infortunio, magari ci sarei andato in Germania. Il dispiacere è grande».

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