2015
Media punti: Cagliari, timidi segnali di ripresa ma serve lo sprint
Con il pareggio di ieri sul campo del Torino diventano otto i punti raccolti dal Cagliari da quando Gianfranco Zola si è seduto sulla panchina rossoblù. Il bottino è arrivato nell’arco di sette gare, per una media di 1,14 a partita. Prima dell’avvento di Magic Box la formazione sarda, sotto la guida tecnica di Zdenek Zeman, aveva ottenuto dodici punti in sedici giornate per una media di 0,75.
Naturalmente il confronto ha un puro valore indicativo, bisogna tener conto infatti del calendario, degli innesti di gennaio (Brkic ad esempio si è inserito subito con impatto decisamente positivo) e del recupero di qualche infortunato. Al netto di tutto ciò comunque è evidente il segnale di una moderata accelerazione, indispensabile per continuare a inseguire l’obiettivo di giocare anche la prossima stagione in Serie A.
Naturalmente la quota salvezza è ancora da stabilire, quel che è certo è che per centrare il traguardo finale il Cagliari dovrà alzare ancora l’asticella: la media attuale garantirebbe la salvezza se spalmata su tutto il campionato, ma il ritardo accumulato fino a dicembre impone di dover allungare il passo.
Per ipotizzare una proiezione, il raggiungimento dei fatidici 40 punti oggi sarebbe possibile solo con una media giornaliera superiore a 1,3.
Al di là della crescita di rendimento di alcuni giocatori, molto dipenderà anche dal corretto inserimento di uomini in grado di portare nuove energie e qualità all’undici rossoblù. Guardando al prosieguo del campionato si aspettano la prestanza di Diakitè in difesa, il tasso tecnico di Husbauer a centrocampo e la verve di M’Poku in avanti. Quest’ultimo è apparso il più pronto a dare il suo contributo, ma per recuperare lo svantaggio sulle dirette concorrenti occorrerà l’apporto di tutta la rosa.
il pieno integramento di tutti gli effettivi, auspicabile quanto prima, permetterà soprattutto all’allenatore di trovare delle certezze su cui costruire un’ossatura stabile: finora l’altalena di risultati è dipesa, oltre che dal valore degli avversari di turno, anche dal dover cambiare formazione (e di conseguenza a volte modulo) praticamente ogni domenica.