Mi ritorni in mente: ripercorriamo insieme gli ultimi 15 anni di storia rossoblù. Cagliari 1999-00: un'amara retrocessione - Cagliari News 24
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2014

Mi ritorni in mente: ripercorriamo insieme gli ultimi 15 anni di storia rossoblù. Cagliari 1999-00: un’amara retrocessione

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Dopo l’entusiasmante salvezza ottenuta nella stagione 98-99, la panchina del Cagliari venne affidata ad una vecchia conoscenza: il maestro Oscar Washington Tabàrez. Il presidente Cellino, ingolosito dalle sirene di mercato, rivoluzionò la squadra. Mohamed Kallon e Cristiano Zanetti, una volta terminato il prestito, tornarono all’Inter e il bomber Roberto Muzzi venne ceduto all’Udinese per venti miliardi di lire. Per sopperire a queste partenze arrivarono in Sardegna giovani promesse, non ancora mature per giocare nel massimo campionato italiano. Dal lontano Honduras fu acquistato l’attaccante diciannovenne David Suazo, centometrista nato, ma, almeno per il momento, ancora poco avvezzo al gioco del calcio. Il reparto offensivo poté contare anche sul ritorno in rossoblù del trentenne belga-brasiliano Luìs Oliveira, svincolatosi dalla Fiorentina, e sull’acquisto dell’ennesima giovane promessa Jason Mayélé. A centrocampo, per sopperire alla già citata partenza di Zanetti, arrivò in comproprietà dalla Roma il mediano Daniele Conti, figlio del Bruno Mundial ’82.

 

 

L’inizio di campionato fu disastroso. I rossoblù persero contro Lazio, Juventus e Perugia e pareggiarono in casa contro il Venezia. A farne le spese fu mister Tabàrez, esonerato forse con troppa fretta dal presidente Cellino. In panchina tornò Renzo Ulivieri, già allenatore del Cagliari nella stagione 1984-85. La squadra, ultima e con il morale a terra, non riuscì a reagire. Arrivarono i pareggi contro Torino, Milan, Fiorentina e Roma e una sconfitta tra le mura amiche contro l’Udinese. I friulani strapazzarono i sardi per 3-0, e Muzzi segnò una doppietta contro la sua ex squadra. La prima vittoria arrivò alla sedicesima giornata di campionato contro il Piacenza, sconfitto per 3-0, grazie al gol di Lulù Oliveira e alla doppietta di Patrick Mboma. Il 23 gennaio 2000 i rossoblù riuscirono nell’impresa di fermare sullo 0-0 al Sant’Elia la Lazio, che quell’anno vincerà il suo secondo scudetto. Ancora un pareggio contro la Juventus di Zidane e Del Piero. Al Delle Alpi di Torino il Cagliari riuscì a rimontare il vantaggio bianconero, firmato Inzaghi, con un gran gol di testa del bosano Giovanni Sulcis. I sardi confermarono il buon momento di forma battendo per 2-1 il Perugia. Il mattatore dell’incontro fu il centrocampista Daniele Berretta, che segnò due gol di rapina da attaccante vero. La squadra di Ulivieri, con tanta grinta ma poca qualità, fermò poi sul pari Milan e Roma tra le mura amiche, prima di incappare in sei sconfitte di fila contro Fiorentina, Parma, Bari, Verona, Reggina e Lecce. La retrocessione tra i cadetti venne così confermata anche dalla matematica: i rossoblù ritornarono in Serie B a soli tre anni dallo spareggio di Napoli perso contro il Piacenza.

 

Il Cagliari terminò la stagione al penultimo posto della classifica con ventidue miseri punti, e con ben diciassette lunghezze di ritardo dalla zona salvezza. La colonna portante di quella squadra, apparsa fin da subito inadatta ad affrontare un torneo così impegnativo, sarà però la stessa che quattro anni dopo riuscirà a riconquistare sul campo la promozione nella massima serie. E i vari Suazo, Conti, Abeijon e Lopez, ignorati durante il corso di tutto il campionato dal tecnico Ulivieri, saranno protagonisti in Sardegna per almeno un decennio.

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