2014

Mi ritorni in mente: ripercorriamo insieme gli ultimi 15 anni di storia rossoblù. Cagliari 2001-02: con l’acqua alla gola

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Nella calda estate del 2001 il presidente Massimo Cellino affidò la guida del Cagliari ad Antonio Sala. Il mister saronnese si era messo in luce a Siena, conquistando una promozione in Serie B nel 2000 e riuscendo l’anno successivo a salvare i toscani. Arrivarono dalla città del Palio tre pupilli del nuovo allenatore: il portiere Mancini e i centrocampisti Cavallo e Colasante. Nessuno di loro però riuscì ad imporsi in una piazza esigente come quella cagliaritana. Inoltre vennero ingaggiati il portiere Armando Pantanelli, proveniente dal Cosenza, il difensore centrale Cudini, dal Torino, e Mauro Esposito, in prestito con diritto di riscatto dall’Udinese. Per quanto riguarda il capitolo cessioni, Mayele fu venduto al Chievo e il capitano Villa si accasò al Napoli.

 

L’avvio di stagione dei rossoblù fu terribile: nelle prime otto partite racimolarono quattro sconfitte e quattro pareggi. Cellino decise così di esonerare Sala e di affidare la panchina al suo vice Nuciari, coadiuvato dall’ex centrocampista sardo Gianfranco Matteoli. La prima vittoria stagionale arrivò all’undicesima giornata, fuori casa, contro il Cittadella grazie ai gol di Suazo e Lucenti. Tre turni dopo, il primo successo tra le mura amiche contro l’Ancona, sconfitto per 2-0 con gol di Melis ed Esposito. I rossoblù non riuscirono però ad inanellare una serie di risultati utili. Arrivarono due sconfitte contro Como e Cosenza, intervallate da un pareggio contro la Pistoiese.

 

Il presidente Cellino, impaurito dal pericolo di una nuova retrocessione, stavolta in Serie C, sollevò dall’incarico il duo di tecnici Nuciari-Matteoli, e assunse alla guida della squadra mister Nedo Sonetti. Era necessaria la grinta dell’allenatore di Piombino per ridare fiducia ad un gruppo che era partito con l’obiettivo promozione e che ora stava lottando per non retrocedere. Nell’ultimo turno del 2001 i sardi riuscirono a battere al Sant’Elia il Genoa per 2-1. I marcatori della partita furono il difensore Lucenti e il guerriero Abeijon. A gennaio un Cagliari in netta ripresa pareggiò fuori casa contro il Vicenza e vinse consecutivamente contro Messina e Palermo. I rosanero vennero umiliati in Sardegna per 4-0, grazie ai gol di Cammarata, Suazo, Lucenti e Esposito. Il buon momento di forma della compagine rossoblù continuò con la vittoria contro il Crotone e con i pareggi contro Sampdoria e Napoli. Poi arrivarono diversi risultati negativi, prima di riprendere la marcia verso una faticosa salvezza solo nelle ultime nove partite di campionato, in cui il Cagliari centrò quattro vittorie contro Cittadella, Ancona, Pistoiese e Cosenza, mettendo così al sicuro la permanenza in Serie B. I sardi raggiunsero con quarantasette punti l’undicesimo posto in classifica, al pari di Palermo, Genoa, Siena, Messina e Cosenza. La stagione 2001/02 fu un vero fallimento: durante il campionato si susseguirono sulla panchina sarda tre allenatori, ma il risultato finale fu una deludente salvezza, ottenuta soffrendo fino alle ultime giornate. Fu deludente anche l’apporto offensivo degli attaccanti Suazo e Cammarata, tant’è che nessuno dei due riuscì ad arrivare alla doppia cifra nella classifica dei marcatori.

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