2014

Mi ritorni in mente: ripercorriamo insieme gli ultimi 15 anni di storia rossoblù. Cagliari 2003-04: finalmente Serie A!

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Nella stagione 2003/04 mister Ventura, dopo aver ereditato da Nedo Sonetti un Cagliari in crisi di gioco e di risultati, l’aveva rivitalizzato, portandolo ad un passo dalla promozione in Serie A. Il presidente Massimo Cellino decise così di affidargli per il secondo anno la panchina rossoblù, garantendogli grandi rinforzi in sede di calciomercato. Nella calda estate del 2003 ritornarono in Sardegna due dei figli calcisticamente più illustri di questa terra. Per rinforzare il reparto arretrato arrivò il centrale Gianluca Festa, che prima di rivestire la maglia della squadra che l’aveva lanciato nel grande calcio, aveva girovagato tra Italia e Inghilterra, giocando con Inter, Roma, Middlesbrough e Portsmouth. L’attacco poté poi contare sulla classe cristallina del trentasettenne Gianfranco Zola, che dopo aver vissuto una carriera da assoluto protagonista con il Napoli di Maradona, il Parma di Asprilla e il Chelsea di Lampard e Terry, voleva riportare la sua squadra del cuore nel massimo campionato italiano. Insieme a loro furono acquistati anche il portiere Gennaro Iezzo, il difensore Rocco Sabato e i centrocampisti Brambilla, Albino e Del Nevo.

 

I rossoblù furono costretti a disputare, fino a dicembre, le partite casalinghe allo stadio Manconi di Tempio Pausania, in attesa del completamento dei lavori del Sant’Elia. I tifosi di tutta la Sardegna accorsero numerosi a tifare il Cagliari nel piccolo impianto gallurese, facendolo diventare un vero e proprio fortino. Durante la permanenza di Zola e compagni nel nord-est dell’isola, arrivò una sola sconfitta casalinga contro il Piacenza, che costò l’esonero al tecnico genovese. La stagione iniziò nel migliore dei modi, con due vittorie per 3-0 contro Catania e Pescara. In entrambe le gare andò a segno Magic Box Gianfranco Zola, che deliziò il pubblico del Massimino con una perfetta realizzazione su calcio di punizione, e che nella giornata successiva segnò su rigore la prima delle tre reti rifilate agli abruzzesi. I rossoblù continuarono a vincere e convincere in casa, segnando tanti gol come nelle partite contro Ascoli, Ternana e Livorno, ma persero parecchi punti lontano dalla Sardegna, dove sembravano un’altra squadra rispetto a quella che umiliava gli avversari tra le mura amiche. Le batoste in terra straniera contro Palermo, Torino e Vicenza misero in pre-allarme il presidente Massimo Cellino, che non voleva rischiare di mancare per il quarto anno di fila la promozione in Serie A. Quando il ventitré novembre arrivò anche la prima sconfitta al Manconi contro il Piacenza, il massimo dirigente isolano diede il ben servito a Ventura, chiamando alla guida del Cagliari il tecnico friulano Edy Reja.

 

Il ventuno dicembre i rossoblù tornarono finalmente al Sant’Elia, dove sconfissero il Genoa con le reti del solito Zola e dell’honduregno Suazo. Nel mese di gennaio arrivarono quattro importanti rinforzi, che risulteranno essere decisivi per il raggiungimento della promozione: il difensore centrale Maltagliati, il terzino sinistro Agostini, la mezzala uruguayana Nelson Abeijon, che dopo essere stato ceduto nel mercato estivo in prestito al Como, era voluto tornare a tutti i costi in Sardegna, e il giovane attaccante Rolando Bianchi, arrivato per sostituire il partente Cammarata. Il quindici febbraio i sardi vinsero al Sant’Elia per 3-2 contro la capolista Palermo. I siciliani, dopo aver recuperato con due gol di Gasbarroni l’iniziale svantaggio, firmato Abeijon, dovettero soccombere grazie ad un autorete di Filippini e ad un gol allo scadere del Rombo di Sorso Antonio Langella. Da segnalare anche la scintillante affermazione alla ventinovesima giornata di campionato contro l’Atalanta, diretta concorrente per la promozione. I bergamaschi furono sconfitti per 5-1, grazie ai gol di Albino, Zola (2), Loria e Suazo, e i sardi grazie a questa roboante vittoria raggiunsero il secondo posto in classifica. Tra la trentaseiesima e la quarantaduesima giornata di campionato arrivò un’incredibile striscia di sette successi consecutivi. Una dopo l’altra, Como, Venezia, Albinoleffe, Piacenza, Bari, Verona e Triestina non poterono nulla davanti ad un Cagliari irresistibile. Il ventinove maggio, grazie all’ennesima vittoria, ottenuta contro la Salernitana, i rossoblù poterono festeggiare la matematica promozione in Serie A. I campani dovettero arrendersi al Sant’Elia ai gol di Suazo (2) ed Esposito. Le ultime due giornate di un campionato infinito regalarono ai sardi altre due vittorie contro l’Avellino, retrocesso in C1, e contro la Fiorentina, che riuscirà a guadagnare la promozione vincendo lo spareggio interdivisionale contro il Perugia. Il Cagliari chiuse quella straordinaria stagione al secondo posto in classifica con ottantatré punti, tanti quanti ne fece il Palermo primo. Gli isolani, grazie agli ottanta gol realizzati, furono il miglior attacco del torneo. Suazo, Esposito e Zola formarono un tridente offensivo devastante, capace di segnare la bellezza di quarantanove gol in tre.

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