2014

Mi ritorni in mente: ripercorriamo insieme gli ultimi 15 anni di storia rossoblù. Cagliari 2004-05: un tridente da favola

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Il Cagliari, dopo gli anni di bui della cadetteria, era finalmente riuscito a risalire in Serie A. A sorpresa il tecnico friulano Edy Reja non venne riconfermato sulla panchina rossoblù, che fu invece affidata all’emergente Daniele Arrigoni. Non ci furono invece grandi rivoluzioni per quanto riguarda il parco giocatori. In estate gli unici acquisti di rilievo furono quelli del portiere, ex Olympiakos, Theofanis Katergiannakis, fresco vincitore degli Europei portoghesi con la nazionale ellenica, dell’esperto difensore Francesco Bega, e dei centrocampisti Massimo Gobbi, acquistato in comproprietà dal Treviso, ed Edgar Alvarez, honduregno arrivato in prestito dagli uruguayani del Peñarol. Fu inoltre aggregato alla prima squadra il diciottenne Francesco Pisano, promettente terzino polivalente, che riuscirà in breve tempo a conquistarsi, con merito, la titolarità della corsia difensiva di destra.

 

Alla prima giornata di campionato, in un Sant’Elia che registrò uno dei tanti pienoni di quella stagione, il Cagliari sconfisse per 1-0 il Bologna di Carletto Mazzone. Il gol che garantì il successo dei sardi fu realizzato da Ciccio Esposito, assistito in maniera splendida dal numero dieci isolano Zola. I rossoblù, tra le mura amiche, dimostrarono nel corso di tutto il torneo di essere una grande squadra, che però lontano da casa, senza il sostegno dei propri tifosi, andò spesso incontro a sonore batoste. Nelle successive cinque giornate di campionato arrivarono due vittorie nelle gare casalinghe contro Siena e Brescia e tre sconfitte contro Fiorentina e Lecce fuori casa e Milan al Sant’Elia. Il quattordici novembre 2004, nell’incontro Cagliari-Inter, i rossoblù fermarono i nerazzurri sul 3-3. Zola, Esposito e Langella misero paura ai lombardi, che riuscirono a pareggiare i conti solo nel finale di gara, grazie ai gol di Stankovic e di Oba Oba Martins (2). Nel turno successivo arrivò il primo successo esterno contro la Lazio. I sardi si imposero all’Olimpico per 3-2, con i gol del magico tridente Zola-Esposito-Langella. Il fantasista di Oliena regalava ogni domenica un grande spettacolo, segnando gol indimenticabili e smarcando i due compagni di reparto. Ben presto arrivarono le prime convocazioni in azzurro per Esposito, raggiunto in breve tempo anche dal compagno di squadra Langella. Ancora una vittoria, la seconda consecutiva, contro i veronesi del Chievo, asfaltati al Sant’Elia per 4-2. Da antologia del calcio la prima rete realizzata su punizione da Sir Zola, che segnò anche il 2-0 su rigore.

 

Il portiere greco Katergiannakis, dopo un girone d’andata non esaltante, fu relegato in panchina da mister Arrigoni, che gli preferì il più sicuro Gennaro Iezzo. Il sedici gennaio 2005 il Cagliari fermò in casa la Juventus sull’1-1. Ancora una volta, grazie ad un gol di uno strepitoso Zola, i sardi riuscirono a rimontare l’iniziale vantaggio bianconero firmato Emerson. Il numero dieci isolano, alto, si fa per dire, quasi un metro e settanta, riuscì a superare Buffon con un perfetto colpo di testa, che andò a insaccarsi all’incrocio dei pali. Nel girone di ritorno arrivarono poi importanti vittorie contro Fiorentina e Lecce alla ventunesima e alla ventitreesima giornata di campionato. La pratica viola fu risolta grazie ad una rete di uno straripante Esposito, decisivo anche contro i giallorossi. I pugliesi, sconfitti per 3-1, dovettero arrendersi di fronte alla freddezza sotto porta di Cicciogol (2) e del centrocampista lombardo Massimo Gobbi. L’ultima grande vittoria della stagione arrivò in casa ai danni della Roma, sconfitta al Sant’Elia per 3-0, con le reti di Zola, Esposito e di un Suazo finalmente decisivo sotto porta. Da segnalare anche gli spettacolari pareggi per 3-3 contro Atalanta e Livorno. Nell’ultima partita di quella stagione indimenticabile i rossoblù persero al Delle Alpi contro la Vecchia Signora per 4-2. Gianfranco Zola salutò il calcio giocato con una fantastica doppietta, realizzata alla squadra campione d’Italia. Il campione sardo, che aveva deciso di concludere una carriera straordinaria con la maglia della sua squadra del cuore, riuscì non solo a riportare il Cagliari in Serie A, ma anche a far rinascere nei tifosi quella passione che negli ultimi anni era venuta meno.

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